Presentato al pubblico il restauro di due importanti opere della Collezione Architettura, promosso dalla fondazione Paola Droghetti onlus in collaborazione con ISCR e ICRCPAL
Roma. Scoprire il percorso creativo della mente di due grandi architetti italiani contemporanei attraverso due straordinarie opere progettuali che raccontano mondi diversi e apparentemente distanti . E’ quello che accade nell’ambito della mostra “Progetto e Utopia” inaugurata il 12 novembre al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.. In esposizione il modello ligneo presentato al Concorso per la Camera dei Deputati dall’Archivio di Vittorio De Feo (1967) e lo scroll Space IV di Paolo Soleri, un lungo rotolo (1,35×10,57 m) di cartoncino nero con disegni in pastelli colorati, (1984-1988), entrambe appartenenti alla collezione MAXXI Architettura
La mostra è il risultato di un delicato intervento di restauro,reso possibile grazie all’attività di promozione della Fondazione Paola Droghetti Onlus che ha messo a disposizione due borse di studio per giovani laureati, e alla collaborazione con l’ISCR (Istituto superiore per la conservazione ed il restauro diretto da Luigi Ficacci) e l’ICRCPAL (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, diretto da Maria Letizia Sebastiani), che hanno seguito la direzione scientifica delle attività di restauro. “Per la prima volta , ha raccontato il Presidente della onlus Vincenzo Ruggieri, la Fondazione ha rivolto la propria attenzione a un museo nazionale di Architettura, sostenendo il restauro di due opere delle sue collezioni, curate e gestite dallo straordinario centro Archivi”.
Il disegno Space IV fa invece parte di una serie di lavori
“A prima vista le due opere possono sembrare distanti tra loro”, ha spiegato Margherita Guccione, direttore del MAXXI architettura.“Una (il modello di Vittorio De Feo) in legno, l’altra (lo scroll di Paolo Soleri) in carta; una la proposta di un progetto urbano, l’altra la rappresentazione grafica di un’utopia; una il prodotto di un gruppo di lavoro, l’altra il risultato della scelta di isolamento del suo Autore, ritiratosi in Arizona”, ha proseguito la Guccione. “Eppure un filo conduttore le avvicina: sono la rappresentazione fisica del processo progettuale che attraversa la mente degli architetti; entrambe rappresentano la ricerca di soluzioni nuove, alternative ad un mondo che non sembra soddisfacente”.
Le opere versavano in condizioni molto critiche: il “modello De Feo” ha richiesto un lavoro di ricostruzione integrale e ripristino delle parti mancanti da parte delle borsiste restauratrici Alessia Fasciani e Martina Vento.
Margherita Guccione, direttore del Maxxi architettura.
Le gigantesche dimensioni dell’opera Space IV, oltre alla delicatezza del materiale che presentava numerosi tagli e strappi, hanno reso particolarmente difficoltoso lo studio e il restauro curato dalla borsista Claudia Garofalo, che ha restituito all’opera nuova vita. Le opere saranno esposte al MAXXI fino all’8 dicembre.
Vincenzo Ruggieri, Presidente della Fondazione Paola Droghetti onlus
La Fondazione Paola Droghetti onlus è stata istituita il 19 Marzo 1998 da Vincenzo Ruggieri in accordo con le proprie figlie Alessia, Marzia e Clarissa per onorare in modo degno e duraturo il nome della moglie e madre Paola Droghetti Ruggieri, restauratrice-conservatrice, prematuramente scomparsa. La Fondazione ha l’obiettivo di valorizzare la cultura della conservazione d’arte, attraverso le seguenti attività: