Pensioni, Tridico: “Dopo quota 100 non c’è scalone”

Roma, 29 apr. (Labitalia) – “Quota 100 è stata un’opzione, anche se rigida, per l’accesso alla pensione che per 286mila persone ha trovato soddisfazione. Io non sono d’accordo con il dibattito che dice che a fine quota 100 avremo uno scalone perchè quota 100 ha costituito già esso stesso uno scalino. Non abbiamo uno scalone. Abbiamo già diversi elementi insieme a quota 100, con i precoci ad esempio. Su quella via dovremo continuare a investire individuando una platea di soggetti fragili”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, intervenendo al Festival del lavoro dei consulenti del lavoro. “Mi permetto di proporre una misura per uno scivolo a 62-63 per i fragili, per gli immunodepressi, per gli oncologici, per i quali stiamo già prevedendo delle misure”, ha detto.”Si permetterebbe a 62-63 anni di uscire dal lavoro con la parte contributiva mentre quella retributiva si otterrebbe al raggiungimento dei 67 anni. Garantirebbe il principio della sostenibilità dei conti e si potrebbe legare anche a idee di permanenza sul lavoro a orario ridotto visto che il ministro Orlando ha parlato di staffetta generazionale”, ha detto ritornando sulla sua ‘idea’ di intervento sul sistema pensionistico. E sull’Istituto ha aggiunto: “Rispetto a previsioni iniziali che erano veramente negative, abbiamo avuto un ‘tiraggio’ della cassa integrazione minore di quanto preventivato e una maggiore contribuzione rispetto alle stesse previsioni, specie da settori economici come quello manifatturiero. E quindi il deficit si è fermato a 6 miliardi nel 2020, rispetto ai 16 preventivati”. ArrayArrayArray

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