Al MacS, Museo di Arte Contemporanea Sicilia di Catania, la personale di Alessio Deli, Anthropocene

Alessio Deli è nato a Marino, in provincia di Roma, nel 1981.e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, specializzandosi in scultura.  I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre personali e collettive e fanno parte di collezioni permanenti di musei e istituzioni varie, fra cui il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti, a Rende,il MAM, Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza l’Università degli Studi di Roma La Sapienza e la Basilica S. Maria in Aracoeli, a Roma.

La sua area di ricerca e di produzione artistica si è sviluppata e arricchita nell’ultimo decennio su tematiche di natura figurativa, soprattutto nelle sculture realizzate attraverso l’assemblaggio e la modellazione di materiali riciclati; in una commistione con la tradizione classica. Una sintesi fra antico e moderno realizzata mediante il recupero di materiali poveri per dar vita ad opere nuove attraverso le quali l’artista compila una sorta di campionatura del reale tramite ciò che è stato rifiutato dal sistema e al contempo sottrae gli stessi oggetti dall’oblio per reinserirli nel flusso del tempo umano. Da questo processo scaturisce un’analisi profonda del rapporto dell’uomo con il tempo, nella sua dimensione personale e collettiva, della memoria e della storia, fino a risalire all’essenza primordiale dell’opera d’arte stessa.

Dopo l’anteprima virtuale dello scorso dicembre 2020, il MacS Museo di Arte Contemporanea Sicilia di Catania, sotto la direzione di Giuseppina Napoli, presenta, dal 12 giugno 2021 la mostra personale Anthropocene, a cura di Adriano Pricoco e Daniele Raneri

Saranno esposte una selezione di sei sculture, realizzate tra il 2010 e il 2019, che rappresentano una sintesi del lavoro svolto dall’artista negli ultimi dieci anni e che la direttrice Giuseppina Napoli, spera possano entrare in parte nella collezione permanente del museo nella sezione artisti italiani.

Scrive il curatore Adriano Pricoco: “L’opera di Alessio Deli, che accresce la già notevole collezione del MacS, è come un ponte fra la storia (il passato) e il presente (contemporaneo); un ponte fra un presente insostenibile e un futuro sostenibile. La solennizzazione di un’entità sensibile o sovrasensibile non scandisce il trionfo dell’artificiale (come fosse un feticcio) sebbene finisca per affermarsi come una universalità astratta, prescinde da qualsiasi legame con una forma determinata e si riappropria di una dimensione immaginifica che, quasi debitrice ad un contesto onirico, crea quel ponte che sublima (o forse istintivamente produce) un processo catartico”.

L’altro curatore, Daniele Raneri mette in evidenza come “La Bellezza muliebre delle sculture di Deli, sebbene inficiata dalla natura terrena o dai rivolgimenti sociali, rimane imperturbata per giungere alla contemplazione. Eterea e intrisa di malinconia può trascendere il finito per giungere a un livello superiore che non è rintracciabile nel mondo delle cose e che va al di là del tempo e dello spazio terreno. Veramente in queste opere si coglie il più alto valore della scultura quando questa si pone l’obiettivo di nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di consapevolezza dell’umanità. Ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà prepararsi e ristrutturarsi, se vuole evitare di stagnare nell’inarrestabile cammino involutivo. Quale modo migliore si può intraprendere se non il riscoprimento delle forme femminili di spiritualità, delle immagini dimenticate dalla nostra società patriarcale che vanno recuperate”.

Anthropocene di Alessio Deli,  MacS Museo di Arte Contemporanea Sicilia di Catania, dal 12 giugno 2021.

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