Aids: Soligoi (Iss), ‘Hiv più diffuso fra 25-29 anni per bassa percezione rischio’ ‘I giovani vanno sensibilizzati all’utilizzo del preservativo’

Roma, 1 dic. (Adnkronos Salute) – “C’è una bassa percezione della circolazione dell’Hiv, si ritiene che sia un problema legato agli anni ’90 o ad alcuni sottogruppi di popolazione. Ma non è così, l’Hiv circola ed è legato a comportamenti sessuali a rischio. Si pensa che l’Aids sia un problema dei rapporti omosessuali, in realtà oggi interessa moltissimo eterosessuali ed omosessuali. Anzi, la quota di persone che si fanno il test in ritardo è molto più elevata tra gli eterosessuali”. Lo spiega Barbara Suligoi, direttore Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, ospite di ‘Che giorno è’ su Rai Radio1, sottolineando che “l’incidenza oggi più elevata da infezione da Hiv è tra i giovani tra i 25 e i 29 anni, tra i quali c’è una bassa percezione del rischio Hiv. Per questo i giovani vanno sensibilizzati all’utilizzo del preservativo”. “L’attenzione per il Covid ha diminuito quella per l’Hiv, che però continua a circolare ampiamente per l’Italia. Quello che abbiamo osservato nel 2020 è che le persone diagnosticate, nel 60% dei casi, erano in realtà stati infettati anni prima – rimarca Soligoi – quindi si scopre di esser sieropositivi già in fase avanzata di malattia”.

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