ANDREOTTI DOCET

di Raffaele Romano

La visita di martedì per mostrare solidarietà a Taiwan da parte della presidente della Camera Nancy Pelosi e i motivi dell’attrito fra Usa e Cina  rivisti alla luce di  una proverbiale frase di Giulio Andreotti, che oggi suonerebbe leggermente diversa…L’analisi geopolitica  di Raffaele Romano


Pochi giorni fa mi sono ritrovato, mentre cliccavo su Whatsapp, in collegamento con l’al di là
. Così per puro miracolo. Ad attendermi c’era Lui, il Presidente Giulio Andreotti, che mi ha dato una tiratina d’orecchi e, visto il putiferio scatenato dalla speaker della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi, mi ha chiesto di ritoccare un suo ormai datato pensiero e che ho riportato all’inizio e alla fine del mio ultimo libro. La moltitudine di quanti che studiano le cose in America e sull’America hanno dato e continuano a dare un’interpretazione quasi sempre totalmente errata degli Stati Uniti ovvero di una grande potenza compatta e monolite all’interno e all’esterno. Invece diversi anni fa il Presidente Andreotti che li conosceva molto bene così si espresse al riguardo: “La CIA è una cosa, il dipartimento di Stato un’altra, la DIA un’altra ancora e la Casa Bianca sta per proprio contofotografò, in tal modo, una nazione fortissima ma con varie correnti e gestione del “potere tout court”. Ed è su questo che il Presidente era adirato e mi ha chiesto la cortesia di riformulare, su sua specifica autorizzazione, la sua precedente affermazione in un’altra più aggiornata: “La CIA è una cosa, il dipartimento di Stato un’altra, la DIA un’altra ancora, la Casa Bianca sta per proprio conto e la Camera dei Rappresentanti vola”.

In un mio recentissimo articolo avevo ricordato a quanti si fermavano alle apparenze dello scontro fra Cina e USA che Taiwan è una delle più forti economie del mondo ed è la patria della produzione degli ormai indispensabili ed insostituibili semiconduttori. Infatti la Tsmc (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) ne è la prima espressione. Dai dati del secondo trimestre del 2022 si evidenzia come questa compagnia, da sola, produca il 52,9% dell’intero fabbisogno del mercato mondiale. Circa due miliardi e mezzo di persone al mondo, insomma, utilizzano ogni giorno prodotti con dentro i semiconduttori da lei prodotti a Taiwan. Per cui indagando ho scoperto che la Tsmc sta costruendo un grande  impianto per la produzione di chip su un terreno di 1129 acri pari a circa 460 ettari nello Stato dell’Arizona con un investimento americano di 12 miliardi di dollari. In più la Camera dei Rappresentanti ha approvato una legge di recente che non consentirà alla Tsmc di poter esportare quanto prodotto in Arizona per molti anni e secondo i rappresentanti di TSMC, la nuova struttura dovrebbe essere operativa entro il 2024con oltre 2.000 tecnici al lavoro. Cosa costruirà la Tsmc in Arizona? Semplice, l’ultima rivoluzione: microchip sotto i 5 nanometri. Con questo microchip le aziende produttricidi smartphone e di tecnologia in senso ampio avranno a disposizione una maggiore scelta in termini di potenza, efficienza e costi. Ecco uno degli altri motivi di vera guerra” fra gli USA e la Cina.

Nel 1972 il tanto vituperato presidente repubblicano Nixon aprì alla Cina con un’idea di fondo efficace e valida: staccare la Cina dalla sua rivale per antonomasia dell’epoca: l’URSS. Tale operazione riuscì perfettamente perché ha consentito di isolare per decenni, sempre più l’attuale Russia, e contrapporle Pechino. La probabile errata valutazione fatta oggi dalla Casa Bianca è stata quella di contrattaccare la Russia, tramite l’Ucraina, ma senza avere prima tentato di staccare Pechino da Mosca. Quindi oggi le ha fatte alleare sempre più con un particolare aspetto negativo: la Russia ne uscirà indebolita e dipenderà sempre più dalla Cina. Se si aggiunge l’estroso show della Pelosi criticato anche da autorevoli media USA mentre in Italia tuti a celebrare la bravata della Pelosi dimostra quanta incompetenza mista ad un infantilismo pericoloso possono procurare al nostro Paese. Infatti Una politica estera di successo combina principi alti con una prassi intelligente e tempestiva, ha scritto il Washington Post, La visita di martedì per mostrare solidarietà a Taiwan da parte della presidente della Camera Nancy Pelosi ha dimostrato la prima cosa, ma non la seconda. La prevedibile reazione della Cina, che considera Taiwan una provincia ribelle, è in corso […] Il presidente Biden deve limitare i danni a breve termine e contrastare un probabile aumento della pressione cinese a lungo termine su Taiwan”. Il Post ha aggiunto di condividere le ragioni ideali della Pelosi riguardo a Taiwan e alla Cina ma “Quello che non comprendiamo è la sua insistenza nel dimostrare il suo sostegno in questo modo e in questo momento, nonostante gli avvertimenti – di un presidente del suo stesso partito – con la situazione geopolitica che è già alquanto instabile. Per quanto la Pelosi, a 82 anni, possa desiderare un gesto eclatante durante il mandato come speaker – prima che si chiuda per la probabile vittoria del GOP a novembre – andare a Taiwan ora, mentre il presidente cinese Xi Jinping sta organizzando il suo terzo mandato, era poco saggio”.

Dalla lucida analisi del quotidiano statunitense alcuni nostri impreparati rappresentanti dovrebbero apprendere il significato e la differenza fra il concetto di lealtà e quello di fedeltà”.

Il primo afferisce alla sfera umana e che all’amico alleato dice OK quando è d’accordo con lui, ma dice NO quando non lo è. Mentre il secondo invece, quello preferito dai nostri cari incompetenti, è quello che afferisce la sfera animale che segue il padrone anche se lo conduce in un burrone.

Insomma, come dicono i miei amici messicani, da hombre vertical!

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