Elezioni, Cifa ai partiti: “Prestare attenzione a partite Iva e micro e piccole imprese”

Roma, 12 ago. (Labitalia) – “Auspico che dai programmi elettorali scaturiscano impegni concreti e con tempi certi di realizzazione, che tengano conto di chi nel Paese rappresenta davvero l’economia reale. Mi riferisco a quelle categorie che, pur essendo meno garantite, concorrono in modo determinante alla tenuta del Pil: i titolari di partita Iva, i professionisti, le micro e le piccole imprese. Realtà, queste ultime, che peraltro garantiscono l’occupazione di oltre il 50% della popolazione lavorativa nel settore privato”. Lo ha dichiarato Andrea Cafà, presidente dell’associazione di imprese Cifa Italia, nel suo appello ai partiti in vista della prossima competizione elettorale.“Comprendo – ha proseguito il presidente di Cifa – le difficoltà affrontate dai segretari di partito impegnati, proprio in queste ore, nella definizione delle coalizioni e nella scelta dei candidati, ma mi auguro che questo non li distolga dalla composizione dei programmi”.“Ultimo auspicio, ma non meno importante, è che i partiti puntino davvero al superamento del disequilibrio tra Nord e Sud. Del resto, è noto come l’investimento al Sud determini una crescita esponenziale anche per le imprese del Nord. Per questo sarebbe opportuno che tutti i partiti puntassero su candidati che abbiano un buon collegamento con il territorio, che ne conoscano le problematiche e, soprattutto, che possiedano le competenze adeguate a raggiungere gli obiettivi fissati dai programmi elettorali”, ha concluso Cafà.

Related posts

Nuove molecole e bersagli, così si evolve la terapia contro l’Alzheimer: il punto

Stefano, la Sla e il sogno di una sera alla Scala: “Un’emozione tornare a vivere” Paziente racconta esperienza con Operazione sollievo, ‘di nuovo al teatro con mia moglie, sono attività importantissime’

Malattie rare, esperta Gattoni: “Scarsa conoscenza criticità assistenza Sla” Assistente sociale Centro ascolto all’Open Day di Aisla, ‘essere presenti sul territorio vuol dire creare una cultura sulla malattia’