Report Aifa, prosegue netto calo prescrizioni pillole antivirali In 7 giorni un quasi un quarto in meno per Paxlovid e oltre un terzo in meno per molnupiravir

Milano, 27 gen. (Adnkronos Salute) – Continua a mostrare un netto calo il trend delle prescrizioni di pillole antivirali anti-Covid in Italia. Secondo il 28esimo rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa sull’impiego di questi medicinali somministrabili a domicilio, nel periodo dal 19 al 25 gennaio le richieste di farmaco sono scese di oltre un terzo (-35%) per il molnupiravir (Lagevrio*) di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) e di quasi un quarto (-24%) per Paxlovid* (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer. Complessivamente, salgono a 179.203 i pazienti Covid curati a casa con molnupiravir e Paxlovid: finora i trattamenti avviati per Lagevrio sono stati 62.155 e quelli avviati per Paxlovid 117.048, di cui 78.335 attraverso la distribuzione per conto (Dpc) in farmacia, una voce quest’ultima che in 2 settimane appare stabile (+1,8% circa). Considerando i dati al 24 gennaio, si rileva rispetto all’ultimo rapporto un +1,7% per i trattamenti avviati con Paxlovid e un +1,3% per Lagevrio. Finora Lagevrio è stato prescritto in un totale di 331 strutture, Paxlovid in 343. Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall’apertura del monitoraggio è quello del Lazio (7.988), mentre per Paxlovid in testa c’è la Lombardia (14.495).Per quanto riguarda infine l’antivirale remdesivir, le voci sono due, entrambe in calo: risultano in totale 31.479 pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento con questa molecola (+2,3% rispetto all’ultimo monitoraggio di 2 settimane fa) e 113.505 pazienti ricoverati in ospedale trattati col medicinale (+0,8%). Stringendo il focus agli ultimi 7 giorni monitorati (18-24 gennaio), per remdesivir si osserva una riduzione di oltre il 30% per i non ospedalizzati e del 33% per i ricoverati.

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