Anziani: solo un quinto può permettersi protesi dentali fisse, ‘urge Pano sociale’ Presentato al ministero della Salute il report di FederAnziani su senior e odontoiatria

Roma, 8 feb. (Adnkronos Salute) – In Italia solo il 19% degli over 65 è in grado di sostenere i costi per una protesi dentale fissa, mentre appena il 34% riesce a comprare quella mobile. Il 90% di chi ha più di 60 anni non si lava i denti ogni volta che mangia e spende meno di 10 euro al mese per l’igiene orale. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel II Rapporto su Senior e Odontoiatria redatto da Senior Italia FederAnziani e condotto dal suo centro studi: una survey con oltre 3.000 questionari inviati ad altrettanti ‘senior’ di tutta la Penisola. Il report è stato presentato e discusso al ministero della Salute, con il consigliere per l’odontoiatria del ministro Orazio Schillaci, Enrico Gherlone, rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.Secondo l’indagine – si legge in una nota – quasi un senior su due (il 46%) porta protesi dentarie: il 43% di loro ricorre agli adesivi per bloccarle e il 49% utilizza le pastiglie per pulirle. Per la protesi il 60% degli over 65 spende mediamente circa 2.000 euro. Rispetto al rapporto col dentista, il 49% vi si reca al massimo 3 volte l’anno, mentre il 35% ci va solo quando è assolutamente necessario. L’82% si rivolge a uno studio privato, mentre meno di uno su 10 si reca per le cure in una struttura pubblica. Il 6% utilizza i servizi di uno studio privato convenzionato, mentre solo l’1% ricorre a un centro odontoiatrico in franchising. Complessivamente il dentista costa per quasi il 50% degli over 60 meno di 300 euro l’anno. Per questi motivi Senior Italia FederAnziani auspica la costruzione, nel più breve tempo possibile, di un Piano strategico per l’odontoiatria sociale. Obiettivo: permettere alle persone anziane di tornare a sorridere e ad alimentarsi in maniera corretta. Durante la presentazione del rapporto è emerso come in Italia, per le cure odontoiatriche, vengono spesi circa 19 miliardi di euro l’anno. Cifra che impatta quasi esclusivamente sulle tasche dei cittadini, poiché il 95% delle cure viene erogato in regime di solvenza in quanto non coperto dal sistema sanitario nazionale. “L’odontoiatria non deve essere un lusso per pochi anziani benestanti, ma un’assistenza garantita a tutti gli over 65 – afferma Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani – Il valore delle pensioni medie secondo Inps è di 13.753 euro, per un valore mensile di 1.146,08 euro. Nella realtà i rincari e gli aumenti generalizzati dei prezzi degli ultimi anni hanno depauperato le famiglie per ben 2.369 euro, portando così la disponibilità di una pensione annua a 11.384 euro, circa 948 euro mensili”. Secondo dati Istat, prosegue Messina, “la spesa per i consumi in sanità dei pensionati è del 6,1% pari a 57 euro mese totali e quindi, non potendo fare a meno dell’acquisto di farmaci o visite specialistiche, soltanto chi ha una pensione più alta della media può accedere a odontoiatria privata a pagamento”.Il report indica inoltre che l’83% dei senior utilizza lo spazzolino da denti classico (manuale) e solo il 30% lo sceglie in base al consiglio del dentista. Il 41% del campione sostituisce lo spazzolino ogni 2 mesi, il 27% ogni 3 mesi, il 12% ogni 6 mesi. Per quanto riguarda gli altri prodotti per l’igiene orale, il 35% del campione usa spesso un collutorio, mentre più della metà (il 53%) non ricorre allo scovolino. Il 62% dei senior acquista l’occorrente per l’igiene orale al supermercato, mentre solo il 19% in farmacia. Mensilmente, per i prodotti dell’igiene orale il 48% degli over 60 spende meno di 10 euro e un altro 45% spende tra i 10 e i 30 euro. “Un programma di odontoiatria sociale deve prevedere campagne sia di prevenzione che terapeutiche che consentano l’accesso alle cure anche alle fasce deboli della popolazione – sottolinea Messina – Il Consiglio superiore di sanità ha approvato un documento, ora sul tavolo del ministro, che fotografa la situazione e individua le risorse economiche necessarie per un’eventuale modifica dei Livelli essenziali di assistenza di riferimento. Per realizzarlo c’è bisogno di nuove sinergie tra strutture pubbliche, università, studi convenzionati e industria. Grazie alle “nuove tecnologie digitali e utilizzando professionisti già nei ruoli dello Stato – rimarca il presidente di Senior Italia FederAnziani – si potrebbe facilitare questo percorso e arrivare alla formazione di nuovi professionisti. Ciò consentirebbe un notevole abbattimento dei costi per quanto riguarda gli operatori, i materiali e la realizzazione di manufatti protesici, che avverrebbe attraverso innovativi protocolli e una diminuzione dei costi di laboratorio odontotecnico. Di conseguenza, le strutture coinvolte in tale iniziativa sociale sarebbero messe in condizione di proporre prestazioni odontoiatriche a prezzi calmierati, accessibili a gran parte della popolazione oppure, in alcune particolari situazioni, programmi pilota con costi addirittura azzerati”. Proposte che “potrebbero anche essere inserite nel nuovo progetto delle Case della Salute – conclude Messina – Sono fondamentali i fondi integrativi, con alcuni dei quali è allo studio un percorso che possa permettere, se non di azzerare, di rendere più sopportabile e meno gravoso il problema del difficile accesso alle cure odontoiatriche”.

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