Cimo, ‘aumenti previsti da contratto non bastano a trattenere medici nel Ssn’ Incontro sindacati-vertici ministero, servono più risorse e meccanismi di defiscalizzazione, via tetto spesa sul personale

Roma, 21 mar. (Adnkronos Salute) – “Reperire risorse extracontrattuali per i medici dipendenti del Ssn, così come fatto dal precedente ministro della Salute Speranza, e introdurre meccanismi di defiscalizzazione, considerato che l’aumento di stipendio previsto dall’attuale atto di indirizzo per il rinnovo del contratto di cui si sta discutendo in Aran equivale a 2 ore di lavoro svolte nelle cooperative, insufficienti quindi a trattenere i medici all’interno della sanità pubblica. Un obiettivo che va raggiunto eliminando il tetto di spesa sul personale, migliorando la qualità del lavoro, prevedendo adeguati percorsi di carriera e depenalizzando l’atto medico”. Lo ha sottolineato il presidente Cimo-Fesmed Guido Quici, nel corso di un incontro tra i sindacati dei medici e i vertici del ministero della Salute questa mattina. “E’ stata ribadita, inoltre – spiega Quici in un post su Facebook – la necessità di una revisione complessiva del Dm 70/2015, che porti al recupero dei 37mila posti letto persi negli ultimi 10 anni, e del metodo per la definizione del fabbisogno di personale sanitario elaborato dall’Agenas”. Infine, Quici ha chiesto al ministero di “intervenire in modo deciso per arrivare rapidamente alla firma del contratto di lavoro dei medici dipendenti delle strutture private aderenti all’Aiop, che attendono da 18 anni il rinnovo del Ccnl”.

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