Animali: veterinari Anmvi, ‘Governo delude con no a taglio Iva su cure’ ‘Aliquota massima del 22% è un ostacolo alle politiche One health’

Roma, 13 lug. (Adnkronos Salute) – “Deludente” il Governo “contrario” alla “riduzione dell’Iva sulle cure veterinarie e sugli alimenti per animali da compagnia”. Per “la salute e il benessere degli animali da compagnia, la Delega fiscale non sarà l’annunciata rivoluzione”. Così i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei medici veterinari (Anmvi), che si dichiarano “profondamente delusi” dopo che ieri, alla Camera, l’Esecutivo si è espresso, attraverso il sottosegretario al Mef Federico Freni, “apertamente contrario all’Iva agevolata per le cure veterinarie agli animali da compagnia: 19 milioni di cani e gatti, presenti nel 40% delle famiglie italiane, continueranno ad essere ‘tassati’ con l’aliquota massima del 22% ogni volta che ricevono cure e alimenti”.Freni, ha ricordato l’associazione, ha infatti “dichiarato la contrarietà del Governo all’ordine del giorno – prima firmataria Michela Vittoria Brambilla – per una revisione delle aliquote Iva nel contesto della Delega fiscale. Ed è stato accolto soltanto come raccomandazione l’atto di indirizzo, sollecitato in Aula da Rita Dalla Chiesa, cofirmataria dell’iniziativa insieme ai deputati Saccani Jotti, Cherchi, Deborah Bergamini, Gallo, De Monte, Tenerini, Bonelli, Borrelli e Malaguti”. L’Anmvi ricorda che “la riforma fiscale era stata annunciata dal vice ministro Maurizio Leo come una ‘rivoluzione’, dopo la riforma degli anni Settanta”. Un’occasione “storica mancata – continuano i veterinari – anche alla luce della revisione europea della Direttiva Iva, viatico per ricollocare i servizi veterinari entro l’alveo delle prestazioni di prevenzione e sanità pubblica. L’Anmvi ricorda che le prestazioni veterinarie sono state esenti da Iva, in quanto sanitarie, fino agli anni Novanta”. Conclude l’associazione: “Le politiche di prevenzione, in chiave ‘One health’, dovrebbero suggerire un serio ripensamento dell’approccio fiscale alla salute animale. Non solo riguardo all’Iva, ma anche aumentando le detrazioni fiscali delle prestazioni veterinarie. La salute degli animali da compagnia concorre alla salute pubblica”.

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