Enpam, ‘case di comunità spoke per rilanciare medicina di famiglia’ ‘bisogna invertire la logica che vede troppo spesso l’ospedale come luogo di primo accesso’

Roma, 5 ott. (Adnkronos Salute) – Per “rilanciare la professione dei medici di famiglia” il progetto “di Casa di comunità spoke” con l’aggregazione tra gli studi dei professionisti “che promuoviamo, può essere la risposta”. A dirlo presidente dell’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri Alberto Oliveti parlando ieri sera all’81° congresso Fimmg in corso a Villasimius (Cagliari).”Sappiamo tutti che bisogna invertire la logica che vede troppo spesso l’ospedale come luogo di primo accesso e far sì che il primo luogo di cura sia l’abitazione del cittadino – ha detto Oliveti – ma sarebbe impossibile raggiungere questo scopo con le sole 936 Case di comunità finanziate dal Pnrr. Ci vuole qualcosa di più vicino all’uscio di casa del cittadino. Questa caratteristica di prossimità ce l’hanno gli studi professionali dei medici di famiglia, che ora incentiviamo a rilanciarsi aggregandosi in case di comunità di tipo spoke, cioè diffuse capillarmente. Potranno essere piccole, medie o grandi a seconda della conformazione del territorio e si potranno prevedere anche delle mini-spoke con delle postazioni più semplici”.”Il minimo denominatore comune dovrà essere la presenza delle tecnologia adatta per l’assistenza primaria e il collegamento alla rete. Come Enpam portiamo questo progetto, con il quale vogliamo entusiasmare i giovani medici, ai quali in primo luogo è diretto”, ha concluso.

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