Schillaci, ‘entro 2025 piattaforma nazionale telemedicina’ ‘Garantirà accesso equo a servizi di cui usufruiranno almeno 200mila pazienti italiani’

Milano, 5 ott. (Adnkronos Salute) – L’innovazione tecnologica della sanità italiana “è una sfida alla nostra portata, grazie anche alle risorse disponibili dal Pnnr che ci stanno consentendo di compiere nuovi e importanti passi in avanti nel potenziamento della telemedicina. Siamo al lavoro per dotare entro il 2025 il sistema sanitario nazionale di una piattaforma nazionale che, interagendo con infrastrutture regionali di telemedicina ed il Fascicolo sanitario elettronico, consentirà di garantire un’erogazione equa ed uniforme dei servizi di telemedicina di cui usufruiranno almeno 200mila pazienti su tutto il territorio nazionale”. Lo ha evidenziato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo in videocollegamento all’evento ‘ComoLake2023 – Next Generation Innovations’.”Anche il nostro servizio sanitario sta sperimentando la sua rivoluzione digitale e non potrebbe essere diversamente”, ha precisato Schillaci. “Senza un investimento massiccio sulle tecnologie – ha rimarcato – non potremmo far fronte in maniera adeguata ai grandi cambiamenti”. Innanzitutto “al cambiamento demografico ed epidemiologico che più di ogni altro chiede risposte immediate. L’Italia oggi conta 24 milioni di over 65, quasi il 15% della popolazione, e si stima che nel 2051 nella nostra nazione una persona su 3 sarà over 65. A questo aumento dell’età è corrisposta inevitabilmente una prevalenza di patologie croniche e di condizioni di invalidità che hanno incrementato la richiesta di servizi sanitari aggiuntivi. Una domanda di salute a cui dobbiamo dare risposte adeguate, ma che senza interventi strutturali – ha ammonito il ministro – può mettere a repentaglio la sostenibilità economica della nostra sanità pubblica”. “In questo scenario – ha ribadito Schillaci – le innovazioni sono strumenti indispensabili per rivedere modelli organizzativi ormai obsoleti, per superare una visione della nostra sanità incentrata solo sull ospedale e potenziare invece la medicina territoriale l’assistenza domiciliare. In altre parole, possono supportarci nella realizzazione di un sistema sanitario che sappia essere moderno, sostenibile prossimo ed inclusivo”.

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