Nata con ‘cuore a metà’ partorisce 2 gemelli, primo caso in Italia Evento eccezionale al Bambino Gesù, la mamma ‘un’emozione indescrivibile’

Roma, 14 feb. (Adnkronos Salute) – Solo 4 casi al mondo, il primo in Italia: nata 36 anni fa con il cuore senza un ventricolo diventa mamma di due gemelli. L’evento eccezionale è accaduto a Roma grazie alla determinazione della giovane donna e al lavoro congiunto degli specialisti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù – che l’hanno assistita sin da bambina per la grave cardiopatia congenita – e del Policlinico universitario Gemelli Irccs, dove è stato eseguito il parto cesareo. Mamma e bambini, un maschietto e una femminuccia, stanno bene. “Sapevo di correre tanti rischi con il mio cuore speciale, a metà, ma sono molto determinata e desideravo tanto diventare mamma – sono le prime parole della donna – La nascita dei gemelli è stata un’emozione indescrivibile. In questa avventura sono stata seguita passo dopo passo dai medici del Bambino Gesù e del Policlinico Gemelli. Grazie a loro ho avuto una gravidanza e un parto bellissimi e la nascita dei miei bambini è stata un’emozione indescrivibile. Alle donne che vivono la mia stessa situazione vorrei dire di non avere paura e di affidarsi a centri specializzati per realizzare il sogno della maternità”. La mamma dei gemellini – spiegano dall’ospedale – è nata con il cuore privo del ventricolo destro, la porzione di muscolo cardiaco che spinge il sangue verso i polmoni per ossigenarsi. Si tratta di una cardiopatia congenita complessa che richiede una serie di interventi correttivi entro i primi anni di vita. Nel caso specifico, la paziente del Bambino Gesù è stata sottoposta all’età di 4 anni a un’unica operazione per costruire un sistema di circolazione alternativo, detto di Fontan, che porta il sangue dalle vene cave direttamente ai polmoni, senza passare per il cuore. Questa condizione sottopone l’organismo a un costante superlavoro: la circolazione sostenuta da un solo ventricolo richiede, infatti, terapie e controlli serrati per tutto l’arco della vita; nel 5% dei casi si arriva al trapianto. (segue)

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