Sondaggio, Ia in medicina utile per 68% italiani Ma il 32% teme la perdita della relazione umana

Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) – L’intelligenza artificiale in medicina e gli italiani: il 68% ritiene che la trasformazione digitale e l’Ia possano essere di aiuto all’assistenza sanitaria del nostro Paese; tuttavia il 32% esprime preoccupazione, soprattutto per l’assenza di contatto umano e la difficoltà delle persone ad avere accesso agli strumenti digitali. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca Ipsos ‘Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn’, presentata in occasione della sesta edizione di ‘Inventing for Life Health Summit’, evento organizzato a Roma da Msd Italia.Secondo l’indagine, per il 68% degli italiani la transizione digitale può ridurre il carico di lavoro del personale sanitari, identificare precocemente fattori di rischio, aiutare nella diagnosi, personalizzare i trattamenti. Mentre per il 32% del campione degli intervistati esprime preoccupazione, soprattutto per l’assenza di contatto umano e la difficoltà di accesso agli strumenti digitali. “La trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale sono viste con grande attenzione da parte dei cittadini, ma ci sono elementi di preoccupazione – ha affermato Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos – Preoccupa l’idea che venga meno il contatto umano. Quindi sì alla telemedicina, ma non bisogna impoverire la relazione”. In questo, ha aggiunto, “il medico di medicina generale ha un ruolo fondamentale anche nel contrastare le fake news. Il cittadino è vulnerabile verso le informazioni non veritiere. La prossimità del medico e la sua autorevolezza possono essere un antidoto alla diffusione di false notizie”.

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