Snami, ‘per italiani curarsi è un lusso, al Sud famiglie in crisi’ Testa, ‘circa metà famiglie ha speso in media 1.362 euro nel 2022, ora proteggere categorie più vulnerabili’

Roma, 15 apr. (Adnkronos Salute) – “Circa la metà famiglie hanno speso in media 1.362 euro per la salute nel 2022 mostrando una situazione critica che mina il benessere delle famiglie stesse”. Lo dichiara il presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), Angelo Testa, commentando le recenti analisi condotte dalla Fondazione Gimbe, secondo cui quasi 2 milioni di persone in Italia rinunciano alle prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche.Testa esprime profonda preoccupazione per “la crescente disparità tra le Regioni, con particolare riferimento al Mezzogiorno, dove l’erogazione dei Lea Livelli essenziali di assistenza risulta inadeguata, amplifica le difficoltà economiche dei nuclei familiari e mette a rischio la salute di oltre 2,1 milioni di famiglie in condizione di indigenza”. I cittadini “hanno enormi difficoltà nel prenotare visite mediche e accertamenti strumentali – aggiunge Simona Autunnali, tesoriere nazionale Snami – nonostante le richieste appropriate e secondo classi di urgenza dei medici di famiglia. Oramai quasi nessuna priorità impostata viene rispettata creando certamente disagi ai pazienti, notevoli ritardi nell’erogazione delle visite ritardando così le diagnosi dei medici di medicina generale”. Paradossalmente “sovente gli specialisti richiedono una quantità enorme di esami virando verso una medicina difensiva esasperata – rimarca Autunnali – Pertanto, bisogna garantire un migliore coordinamento tra i medici di medicina generale e gli specialisti, nonché una maggiore efficienza delle lista di attesa”. È “necessario un intervento immediato per garantire l’uguaglianza nell’accesso alle cure e per proteggere i più vulnerabili, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, dove l’impatto sanitario, economico e sociale rischia di peggiorare ulteriormente una condizione di fragilità ed emarginazione”, conclude Testa.

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