epatite C, Gardini (Epac): “Dialogo con Istituzioni per far promuovere screening” Il presidente dell’associazione pazienti ‘test per fare emergere il sommerso’

Roma, 5 giu. (Adnkronos Salute) – “Da sempre, e ancora più da quando sono stati introdotti i nuovi farmaci in grado di guarire il paziente, nel 99% dei casi, la nostra associazione interloquisce con le istituzioni regionali e nazionali affinché siano allocate delle risorse per fare gli screening e far emergere il sommerso. Perché gli screening possano essere effettuati è necessario che la popolazione sia motivata e informata ad andare a fare questi questi test, perché è pura prevenzione”. Lo ha detto Ivan Gardini, presidente di Epac Ets, in merito al ruolo dell’associazione pazienti nel promuovere strategie mirate all’eliminazione dell’Hcv, partecipando questa mattina a Milano alla presentazione della campagna ‘Epatite C. Mettiamoci un punto’ promossa da Gilead Sciences con il patrocinio di associazioni pazienti, scocietàs cintifiche e la città metropolitana di Milano. “Questa campagna – aggiunge Gardini – va al di là dello screening promosso dal ministero della Salute, in quanto stimola tutti ad andare a fare il test, mentre la campagna nazionale limita il test gratuito alla fascia dei nati dal 1969 all 1989”, perché, fino ad allora, il virus non era conosciuto. “Tuttavia, sappiamo che nella fascia dei cinquantenni c’è una prevalenza maggiore di infezioni occulte, quindi questa campagna è certamente ottimale”.Attraverso il ‘Tram della sensibilizzazione’, la campagna itinerante porta nelle vie del centro di Milano materiali informativi sull’epatite C e sulle modalità di trasmissione, invitando la popolazione ad eseguire il test di screening. Secondo una ricerca condotta da AstraRicerche per Gilead Sciences, infatti, la propensione a fare il test aumenta esponenzialmente quando le persone vengono informate correttamente, passando dal 29,6% al 45,5% dopo aver letto un breve testo informativo su cosa è e come si trasmette l’epatite C. La sensibilizzazione – si è ricordato nel corso dell’evento – è un elemento fondamentale per raggiungere l’obiettivo al 2030 posto dall’Organizzazione mondiale della Sanità, ossia l’eradicazione dell’epatite C.

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