Medicina, Rolando D’Angelillo nuovo presidente Società italiana uro-oncologia Eletto all’ultimo congresso nazionale della Siuro che si è tenuto a Bologna

Roma, 9 ott. (Adnkronos Salute) – Rolando M. D’Angelillo è il nuovo presidente incoming della Società italiana di uro-oncologia (Siuro). L’elezione è avvenuta durante il 34esimo congresso nazionale della società scientifica, che si è chiuso sabato scorso a Bologna e che ha visto la partecipazione di oltre 400 specialisti da tutto il Paese. Nato a Napoli, D’Angelillo è professore di Radioterapia all’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2022 è stato vicepresidente della Siuro e tra un anno subentrerà a Sergio Bracarda.”Sono onorato di poter presiedere una società scientifica così prestigiosa e che nel corso degli anni si è guadagnata la fiducia dell’intera comunità uro-oncologica italiana – dichiara D’Angelillo – Durante la mia presidenza intendo portare avanti i numerosi progetti già avviati e porteremo avanti nuove iniziative. Lo faremo sempre seguendo la nostra filosofia che è multidisciplinarietà. Siuro deve diventare sempre più un luogo di confronto e dibattito scientifico tra i diversi specialisti che si occupano di tumori urologici. E’ mia intenzione anche coinvolgere maggiormente i tanti giovani colleghi che sono già attivi all’intero della società scientifica, cercando di creare percorsi che investano non solo le conoscenze, ma anche le soft skill. Particolare attenzione sarà riservata alla formazione dei professionisti che da sempre è una della peculiarità di Siuro”. “Saranno avviati nuovi corsi e scuole di specializzazione – anticipa D’Angelillo – che vedranno la partecipazione, come relatori e docenti, di clinici non solo di ambito uro-oncologico e che oggi stanno assumendo sempre più importanza in una presa in carico olistica dei pazienti. Le nostre conoscenze sui tumori genti-urinari sono maggiori rispetto a pochi anni fa grazie alle recenti ricerche medico-scientifiche. Se vogliamo un’assistenza ai pazienti che sia davvero multidisciplinare, abbiamo bisogno del supporto anche di specialisti di altre branche della medicina”.

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