Il primo docufilm internazionale sulla vita privata del grande attore. L’omaggio all’ottavo re della città eterna, grazie al supporto della Regione Lazio, sarà proiettato il 25 ottobre alle 18.45 all’Auditorium Parco della Musica
Alberto Sordi, l’ottavo re della città eterna, non poteva che essere omaggiato, grazie al supporto della Regione Lazio, alla Festa del cinema di Roma dove, venerdì 25 ottobre alle 18.45, all’Auditorium Parco della musica nello Spazio Lazio terra di cinema della Regione Lazio – AuditoriumArte sarà proiettato l’atteso primo docufilm internazionale (anche in inglese e spagnolo) sulla sua vita privata scritto e diretto da suo cugino Igor Righetti, giornalista e conduttore radiotelevisivo Rai.
Sarà presente anche il cast. Tanti i grandi nomi tra gli attori (Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Enzo Salvi, Daniela Giordano, Mirko Frezza, Daniele Foresi, Vincenzo Bocciarelli, Fabrizio Raggi, Dado Coletti, Emily Shaqiri, Lorenzo Castelluccio, Daniel Panzironi, Valerio Mammolotti) e con gli interventi inediti di Pupi Avati, Rosanna Vaudetti, Elena de Curtis, Rino Barillari, Patrizia e Giada de Blanck e molti altri.
L’opera, della durata di 90 minuti, è tratta dall’omonimo libro scritto da Righetti e pubblicato da Rubbettino editore con la prefazione del critico Gianni Canova, giunto all’11ª ristampa. I ciak si sono svolti in alcuni luoghi cari all’Alberto nazionale come la capitale, il parco archeologico di Ostia antica e il borgo dove abitava Pietro Marchetti – “Il tassinaro”, Castiglioncello, Narni, Fabriano e la Repubblica di San Marino. Il 15 giugno scorso Alberto Sordi avrebbe compiuto 104 anni. Il docufilm è uscito proprio questa estate, per ricordarlo e festeggiarlo.
Del resto, chi meglio di un familiare come Igor Righetti che ha frequentato Alberto Sordi assieme alle rispettive famiglie può conoscere veramente fatti e antefatti? Viene descritto il suo rapporto conflittuale con il padre che non voleva facesse l’attore, la sua attrazione per la nobiltà, il sesso vissuto come peccato, la gelosia verso i suoi beni, gli amori mai svelati, l’ostentazione della cultura – che sapeva di non avere – attraverso l’antiquariato e la collezione di libri che non aveva letto, la dedizione totale alla sua professione, la scelta di avere pochissimi amici, il grande affetto verso gli animali, la sua mania per le case e la meravigliosa villa di Castiglioncello che il pubblico non ha mai visto. E guai a chiamarlo Albertone.
Di grande suggestione la fotografia e l’uso sapiente della luce da parte del maestro Gianni Mammolotti, le musiche coinvolgenti di Maria Sicari, le dettagliate scenografie e i costumi di Stefano Giovani. Una produzione CameraWorks, prodotto da Massimiliano Filippini.
Il docufilm, emozionante ma anche molto divertente, si compone di una parte documentaristica con gli interventi inediti di amici e parenti dell’attore tra i quali il regista Pupi Avati; l’annunciatrice e presentatrice tv Rosanna Vaudetti; la nipote di Totò Elena de Curtis; il re dei paparazzi Rino Barillari; Patrizia e Giada de Blanck; Sabrina Sammarini (figlia dell’attrice Anna Longhi); Tiziana Appetito e Alessandro Canestrelli (figli dei fotografi di scena di decine di film di Alberto Sordi, Enrico Appetito e Alessandro Canestrelli senior); Jason Piccioni (figlio del compositore e musicista Piero); l’attrice Piera Arico (moglie di Gastone Bettanini, grande amico e primo segretario-agente di Sordi fino al 1965) e la figlia Fiona Bettanini; il segretario di Stato per il Turismo, le Poste, la Cooperazione ed Expo della Repubblica di San Marino Federico Pedini Amati; l’editore Cecilia Gremese; il direttore della fotografia Sergio D’Offizi; il sindaco di Sgurgola (paese in cui nacque la madre dell’Alberto nazionale, Maria Righetti) Antonio Corsi; il giornalista Luca Colantoni; Sandro Sassoli, autore e coordinatore generale delle celebrazioni della Lira; il direttore del relais “Marchese del Grillo” Mario D’Alesio e la chef della struttura Emanuela Della Mora; Fabio Bianchi (già presidente dell’associazione Marchese del Grillo), foto di famiglia, video dell’Istituto Luce e audio originali. Questa parte si intreccia a un’altra dove la narrazione diventa racconto filmico in bianco e nero con personaggi vissuti realmente, in cui viene mostrata l’infanzia e l’adolescenza di Alberto Sordi negli Anni Venti e Trenta grazie alle interpretazioni di attori e attrici amati dal grande pubblico come Enzo Salvi, Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Daniela Giordano, Dado Coletti, Mirko Frezza, Daniele Foresi, Lorenzo Castelluccio, Emily Shaqiri, Vincenzo Bocciarelli, Fabrizio Raggi, Valerio Mammolotti, Moira De Rossi e a tre ragazzi di età diverse che impersonano l’attore (Marco Camuzzi, Flavio Raggi e Daniel Panzironi). C’è anche la partecipazione straordinaria del bassotto pet influencer con 50 mila follower su Instagram Byron Righetti. Un biopic in cui nulla è fiction, frutto di fantasia, ma dove invece i dialoghi, le situazioni e i personaggi ripercorrono la vita reale e sconosciuta al pubblico di Alberto Sordi.