Andreoni (Simit): “Vaccini strategici contro l’antibiotico-resistenza” ‘Evitano di contrarre infezioni respiratorie per le quali si ricorre troppo spesso agli antibiotici in maniera erronea perché nella maggior parte dei casi sono infezioni virali’

Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) – “Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità una delle strategie da utilizzare nel contrasto all’antibiotico-resistenza sono le vaccinazioni. Vaccinandoci non andiamo incontro alle infezioni respiratorie, per le quali altrimenti si ricorre agli antibiotici, spesso in maniera erronea perché nella maggior parte dei casi sono infezioni virali. La vaccinazione, dunque, evita di contrarre le infezioni respiratorie e consente di riduerre fortemente l’utilizzo non appropriato degli antibiotici”. Lo ha detto Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive dell’Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive tropicali (Simit), nel suo intervento in occasione del focus ‘Prevenzione e vaccini’ nell’ambito del convegno “Health Innovation Show 2024″ promosso da Mesit Fondazione medicina sociale e innovazione tecnologica a Roma in collaborazione con Altems, Ceis e Innovazione&Salute Roma3 e anche con il contributo non condizonato di Sanofi e Gilead.”Oggi abbiamo diversi vaccini che possono essere inseriti in questo ambito, oltre a quello influenzale e quello per il covid – spiega Andreoni – c’è la possibilità di utilizzare il vaccino per il virus respiratorio sinciziale (Rsv), che è uno dei virus maggiormente coinvolti nelle infezioni respiratorie soprattutto nel periodo autunno/inverno. Vaccinarci ci permette di non prendere in maniera erronea gli antibiotici e di creare all’interno del nostro organismo microrganismi batteri che sono antibiotico-resistenti e che quindi determineranno grandi problemi, se andremo incontro a queste infezioni”. L’uso inappropriato degli antibiotici, utilizzati male o troppo spesso, fanno sviluppare antibiotico resistenza – avverte l’infettivologo – Quindi dobbiamo intervenire, facendo informazione al corretto uso degli antibiotici, vale per i medici oltre che per i cittadini, solo quando e se necessario”.

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