Il vento seduttore:Il nuovo libro di Carla Romanelli Crowther. La presentazione a Roma

Un “Memoir” legato all’emozione vissuta .Una Hollywood degli anni ’70, in un’atmosfera irreale da sogno contrapposta a una cruda realtà da incubo: è il nuovo romanzo di Carla Romanelli Crowther, il Vento seduttore edito da Bertoni Editore.

Martedì 25 marzo, alle ore 18:00, a Roma, in viale Somalia 50/a, la presentazione del libro.

Leggi l’intervista all’autrice.

Martedì 25 marzo, alle ore 18:00, a Roma, in viale Somalia 50/a, avrà luogo la presentazione de “Il vento seduttore” (Bertoni Editore), il nuovo libro di Carla Romanelli Crowther. L’autrice spiegherà al pubblico la genesi del romanzo, catapultandolo in un vero e proprio viaggio. Una Hollywood degli anni ’70, in un’atmosfera irreale da sogno contrapposta a una cruda realtà da incubo, sconvolta da amori, baruffe e tradimenti in cui sarà possibile incontrare celebrità come Gregory Peck, Kirk Douglas, Charlie Chaplin e Jean Renoir, Roman Polansky, Sidney Poitier e Woody Allen. Interverrà l’editore Jean Luc Bertoni; Paola Binetti, già Senatrice della Repubblica; Francesco Attisti, Assessore alla Cultura-Comune di Cortona; Alessandro Maurizi, Ispettore della Polizia di Stato e scrittore; Andrea Ceccomòri, flautista. Le letture di alcuni brani tratti dal libro saranno affidate alle scrittrici Liliana Paganini e Selene Favuzzi.

INTERVISTA ALL’AUTRICE

Il tuo rapporto con la scrittura?
La mia mamma scriveva i testi per il “Teatro dei Piccoli” ad Arezzo e spesso trascriveva le mie fantasie….Si può dire che ho iniziato a scrivere raccontando l’universo che viveva dentro di me. Nella mia famiglia la poesia più che una tradizione era un’esigenza interiore; mio nonno Dante, ha poetato fino al suo ultimo respiro e così la nonna, suo padre e i suoi figli. Lo zio Edilio Romanelli, come lo descrive il regista e produttore Marco Muller, è stato il più importante cantore di poesia estemporanea del ‘900. Ha cominciato a comporre versi fin dai 14 anni. Al museo Pompidou di Parigi esiste un’ala dedicata a lui. Fin da piccola ho assaporato le gioie della poesia da una posizione privilegiata: quella del mio seggiolone. Da lassù sentivo cantare dagli zii e dai nonni le avventure di Ulisse, di Enea, di Achille.. E’ in questo modo che i versi di Omero, dell’Ariosto, del Tasso, di Dante, di Shakespeare e del Petrarca mi sono entrati dentro….

Come nasce l’idea del tuo nuovo manoscritto?
Da tanto tempo, soprattutto da quando ho scoperto che mio suocero, il temutissimo critico del New York Times, Bosley Crowther, e mia suocera Florence, importante agente letteraria di New York, dicevano al figlio, mio marito John, di spingermi a scrivere. Loro amavano il mio tipo di scrittura creativa, immediata e allo stesso tempo intrecciata come i fili colorati di un arazzo dove il presente, il passato e il futuro si rincorrono al di là del tempo e dello spazio.
 Raccontaci i luoghi dov’è ambientato?
Ovunque nel mondo..nello spazio dell’incoscio e dell’anima che è il nosro universo.
Parlaci dei personaggi del tuo romanzo?
Sono troppi. Dovrei scrivere un altro libro. Posso dirti che alcuni sono stati esseri straordinari e determinanti per la mia vita. Come lo sono gli incontri che tutti noi facciamo. Noi siamo il risultato dei nostri incontri. Anche quelli con i nostri amici a quattro o anche a due zampe. Certo posso farti alcuni nomi: Gregory Peck; James Stewart; Woody Allen; Paul Newman; Sidney Poitier; Joshua Logan; Jean Renoir; Max von Sydow; Jean Paul Belmondo; Italo Calvino: Federico Fellini, Giulietta Masina; Vittorio De Sica; Sophia Loren e il Nobel per l’economia, Amarthia Sen. Tutte persone straordinarie. che hanno saputo donare al mondo i loro talenti con leggerezza e umiltà. Poi i Premi Nobel per la Pace come il Dalai Lama; Andreji Sacharov e sua moglie Elena Bonner; Sir Joseph Roblat, il più giovane scienziato che firmò il manifesto di Einstein e l’unico a dire “No!” al progetto Manhattan. “Uno scienziato deve lavorare per il futuro dell’umanità e non per la sua distruzione” usava dire.
Com’è nata la scelta del titolo?
Me lo donò mio marito, John, anni fa. Doveva essere il titolo italiano del suo primo film “The Martlet’s Tale”. In effetti “Il Vento Seduttore” doveva rappresentare Chrisanthy, il personaggio che io interpretavo nel suo film .Così l’ho mantenuto per ringraziare e onorare mio marito.
Quali saranno le prossime iniziative relative al libro (presentazioni, fiere, firma copie, …).
La Fiera letteraria di Torino e tante, tante altre.
Se dovessi scegliere una frase del tuo nuovo ultimo romanzo, quale sceglieresti e perché?
E’ la frase di Van Gogh che mi appartiene e con la quale concludo il mio romanzo: “Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri han navigato molti mari.”
Se dovessi scegliere tre aggettivi per rappresentare il tuo ultimo libro quali scegliersti.
Creativo…emozionante  umano.
In quale o quali generi letterari incaselleresti il tuo libro?
E’ un “Romanzo autobiografico”. Un “Memoir” legato all’emozione vissuta .
È importante scrivere, ma è sicuramente più importante leggere, le tue letture preferite?
I classici in assoluto da Ovidio a William Shakespeare. Poi il panorama è vasto. Tra i miei preferiti: Saramago; Borges; Proust; Calvino; Marquez; Orwell; Hemingway; Yourcenar; Virginia Woolf …e così via.

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