Rifiuti: tariffe alte e servizi scarsi, MDC sollecita ad ARERA più controlli ai gestori

In Italia si paga troppo per un servizio troppo scadente –  e dietro alle bollette TARI sempre più alte si nasconde un sistema disorganico, opaco e frammentato, che colpisce proprio chi dovrebbe essere tutelato: i cittadini contribuenti

Oltre 7.500 ambiti tariffari che impediscono una gestione efficiente

Roma, 15 aprile – E’ urgente introdurre un sistema di separazione contabile e amministrativa rigoroso e trasparente, per distinguere chiaramente costi, attività e responsabilità, assicurando così una reale accountability dei gestori. Così il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) nel parere presentato all’ARERA nell’ambito della consultazione 146/2025/R/rif sui primi orientamenti per l’introduzione della separazione contabile e amministrativa nel settore dei rifiuti urbani. MDC chiede all’ARERA di prevedere la disaggregazione immediata dei dati per categoria di utenza, al fine di evitare ulteriori abusi e garantire giustizia tariffaria. “È tempo che l’Autorità eserciti fino in fondo il proprio ruolo di regolazione, controllo e indirizzo – continua l’associazione –. Serve un approccio più incisivo per identificare le inefficienze, premiare i comportamenti virtuosi e intervenire sui gestori che non rispettano standard minimi di qualità e trasparenza”.
“In Italia si paga troppo per un servizio troppo scadente – denuncia il portavoce nazionale di MDC, avvocato Francesco Luongo –, e dietro alle bollette TARI sempre più alte si nasconde un sistema disorganico, opaco e frammentato, che colpisce proprio chi dovrebbe essere tutelato: i cittadini contribuenti”. Nel parere presentato all’ARERA, MDC ha lanciato un forte appello per un’azione urgente e concreta a tutela dei cittadini e della sostenibilità ambientale nel settore dei rifiuti urbani. Sono oltre 8.200 i gestori che operano nel comparto rifiuti, di cui l’86% enti pubblici di piccole dimensioni, spesso privi delle competenze tecniche necessarie. A ciò si aggiunge una frammentazione estrema delle tariffe, con più di 7.500 ambiti tariffari, prevalentemente comunali, che impediscono una gestione efficiente, ostacolano la pianificazione industriale e creano enormi disparità territoriali. Il risultato? Servizi inadeguati, raccolta differenziata disomogenea, abusivismo incontrollato e scarsa qualità ambientale. Tra il 2016 e il 2023 la TARI è aumentata del 15%, con picchi superiori al 25% in alcune aree del Sud e delle Isole, mentre in troppe città i cittadini si trovano a pagare per disservizi, discariche abusive, mancanza di tracciabilità dei rifiuti e degrado urbano. Il Movimento Difesa del Cittadino, attivo da oltre 35 anni nella difesa dei diritti degli utenti, rinnova così il proprio impegno sul fronte dei servizi pubblici locali e chiede un confronto costante con ARERA e istituzioni locali per restituire dignità, giustizia e sostenibilità alla gestione dei rifiuti urbani.

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