Francis Ford Coppola: il sognatore che ha riscritto le regole del cinema

President Joe Biden poses for a photo with 2024 Kennedy Center honorees Arturo Sandoval, Bonnie Raitt, Francis Ford Coppola, Michelle Ebanks of The Apollo Theater and Bobby Weir, Mickey Hart and Bill Kreutzmann of The Grateful Dead, Sunday, December 8, 2024, in the Oval Office. (Official White House Photo by Adam Schultz)

“Un vero artista non è mai povero.” – Francis Ford Coppola

Sabato sera, al Dolby Theatre di Hollywood, il mito è stato celebrato come meritava: Francis Ford Coppola, il maestro che ha cambiato per sempre la settima arte, ha ricevuto il tributo dell’American Film Institute, accolto da una parata di leggende del cinema e da un’ovazione che sembrava non volersi fermare.

A 86 anni, il regista di capolavori immortali come Il Padrino e Apocalypse Now ha visto sfilare davanti ai suoi occhi non solo colleghi e amici, ma veri e propri figli d’arte e di spirito, cresciuti alla sua ombra. George Lucas, con emozione autentica, ha ricordato come a soli 22 anni Coppola gli insegnò la lezione più importante: “Non aver paura di saltare dal burrone”. Una filosofia che ha alimentato non solo Star Wars, ma l’intero cinema moderno.

Steven Spielberg, con la grazia e l’autorità di chi sa riconoscere un gigante, ha definito Il Padrino “il più grande film americano mai realizzato”. Ha poi elogiato Coppola come “guerriero degli artisti indipendenti”, un uomo capace di sfidare il sistema, reinventare i linguaggi, e ispirare generazioni intere di narratori e cineasti.

La serata al Dolby è stata una vera e propria dichiarazione d’amore collettiva. Veterani come Robert De Niro, Al Pacino, Harrison Ford e nuovi volti come Adam Driver hanno testimoniato il peso e la grandezza di un uomo che ha sempre messo il cuore – e non il compromesso – al centro di ogni progetto. E come non sorridere di fronte all’ironia di Dustin Hoffman che, ricordando i tempi della “New Hollywood”, ha scherzato: “Francis ha lanciato tutti quando erano giovani, ma me mi ha chiamato solo a 86 anni per Megalopolis!”.

Coppola, visibilmente emozionato, ha ricordato a tutti che la vera casa di un artista non è un luogo fisico, ma le persone che ama e che lo ispirano. La sua parabola è il simbolo più potente di cosa significhi credere nei propri sogni fino all’ultimo, anche a costo di sacrifici immensi: basti pensare ai suoi Oscar gettati dalla finestra durante le travagliate riprese di Apocalypse Now, o ai vigneti di famiglia venduti per finanziare Megalopolis, un’opera monumentale che, nonostante il risultato commerciale, resterà un atto di fede incrollabile nell’arte.

Francis Ford Coppola non ha solo diretto film: ha costruito universi, plasmato generazioni, insegnato a tutti noi che il cinema, se è fatto con coraggio e visione, può cambiare il mondo.

E mentre Hollywood si inchinava al suo genio, noi fan avevamo negli occhi e nel cuore una certezza: senza Francis, il sogno del cinema sarebbe stato infinitamente più piccolo.

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