Roma, 7 maggio 2025 – Venticinque anni di cure, accoglienza e innovazione al servizio dei bambini con malformazioni del volto: questo il cuore del convegno celebrativo organizzato dalla Fondazione Smile House ETS nella prestigiosa cornice della Sala della Regina della Camera dei Deputati.
L’evento è stato aperto dal Vice Presidente della Camera, Giorgio Mulè, che ha sottolineato: “Smile House è un esempio virtuoso di come la sanità pubblica possa collaborare con il terzo settore per garantire cure di eccellenza ai più piccoli. È nostro dovere istituzionale sostenere e promuovere queste realtà.”
Presenti autorità civili e militari, esponenti del mondo sanitario e rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali.
“Il 2025 segna 25 anni di impegno in cui abbiamo trasformato un’idea in una rete di Centri di Eccellenza,” ha commentato Stefano Zapponini, Presidente della Smile House Fondazione ETS. “Guardiamo al futuro con il desiderio di crescere ancora, ampliare la nostra rete e rendere l’eccellenza sempre più accessibile, con il sostegno di chi crede in una sanità innovativa e vicina alle persone”.
Smile House è oggi una rete integrata all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, con 8 centri attivi in Italia, che ogni anno prende in carico oltre 800 bambini, garantendo un approccio multidisciplinare che unisce competenze chirurgiche, mediche, infermieristiche, psicologiche e logopediche. In 25 anni sono stati effettuati più di 13.000 interventi, con l’obiettivo di non lasciare mai indietro nessun bambino con una “ferita sul volto”.
Domenico Scopelliti, fondatore e Vicepresidente dell’Associazione ha evidenziato:“Il nostro è un modello di responsabilità che deve affermarsi come priorità nel sistema sanitario, per restituire ai nostri piccoli pazienti la possibilità di vivere una vita normale.”
La patologia più frequente è la palatoschisi, ma il raggio d’azione della Fondazione abbraccia anche molte altre malformazioni facciali, comprese quelle dentali e scheletriche, con il coinvolgimento di odontoiatri, genetisti e specialisti in nuove tecnologie, logopedisti, psicologi. L’approccio, come sottolineato da Scopelliti, “non è solo chirurgico, ma accompagna il bambino e la sua famiglia in un percorso di vita”, grazie anche a un fascicolo sanitario elettronico che seguirà ogni paziente nel tempo.
Il convegno ha visto la partecipazione di numerosi dirigenti della sanità pubblica, tra cui Vincenzo Talese, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Papardo” di Messina, e Stefano Quintavalle, Direttore Generale della ASL Roma 4, entrambi in prima linea nella rete dei centri Smile House.
La Fondazione è anche impegnata in un’intensa attività di formazione e aggiornamento professionale per il personale sanitario, al fine di diffondere il modello multidisciplinare Smile House su scala nazionale e internazionale.
Tutti i rappresentanti della rete Smile House hanno condiviso l’auspicio che il modello possa essere ufficialmente riconosciuto come rete nazionale dal Ministero della Salute. A sostegno di questo obiettivo è intervenuta anche la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, affermando:”Il lavoro svolto da Smile House è un esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa generare eccellenze nel nostro Paese. È fondamentale che queste esperienze vengano valorizzate e integrate nel sistema sanitario nazionale.”
Il progetto ha un respiro internazionale: Smile House è stata la prima realtà italiana certificata dai massimi enti internazionali nel 2023 e opera anche all’estero, grazie alla sinergia con la Marina Militare, portando cure ai più fragili in contesti complessi come Haiti.
“Come ministero della Difesa siamo onorati di camminare al vostro fianco’, ha concluso il ministro Guido Crosetto.
Il convegno ha rappresentato un momento di riflessione e di celebrazione per un percorso che, in 25 anni, ha trasformato la vita di migliaia di bambini e delle loro famiglie, dimostrando come l’impegno, la competenza e la collaborazione possano fare la differenza.