Il colosso tecnologico potrà utilizzare i contenuti editoriali del quotidiano americano per addestrare i suoi modelli di Intelligenza Artificiale (IA) generativa. La scelta fatta dal NYT segue quella fatta da altre grandi testate giornalistiche, come il Wall Street Journal, Le Monde e il Washington Post, che avevano già stipulato accordi con OpenAI.
Il New York Times stringe un accordo con Amazon: il colosso tecnologico potrà utilizzare i contenuti editoriali del quotidiano americano per addestrare i suoi modelli di Intelligenza Artificiale (IA) generativa.
L’accordo comprende anche l’uso di materiale del NYT Cooking, e del The Athletic, che andranno ad arricchire le esperienze dei clienti Amazon.
I prodotti del colosso tech, come l’assistente vocale Alexa, saranno quindi in grado di rispondere alle domande degli utenti attingendo direttamente ai contenuti del Times. Questa soluzione, secondo Amazon “migliorerà l’esperienza dell’utente e garantirà l’accuratezza delle informazioni”.
Un importante cambio di rotta
Questo passo segna una svolta nelle strategie del quotidiano, che per la prima volta collabora con un’IA. Nel 2023 il Times aveva avviato un’azione legale contro OpenAI e Microsoft, accusati di utilizzare articoli pubblicati dal Times per addestrare i propri chatbot senza autorizzazione.
In questo caso, l’accordo prevede con ogni probabilità un compenso per il New York Times, anche se i termini economici non sono stati divulgati. L’amministratrice delegata, Meredith Kopit Levien, ha infatti sostenuto, che “questo accordo è coerente con i nostri principi secondo cui il buon giornalismo merita di essere pagato”.
Un nuovo equilibrio tra giornalismo e IA
I grandi gruppi editoriali, dopo le prime battaglie legali contro lo sfruttamento dei contenuti giornalistici da parte dei sistemi di IA generativa, sembrano essersi aperti al dialogo.
Questa partnership riflette infatti una chiara scelta strategica del Times, che si apre ad una collaborazione regolamentata e che possa offrire una più ampia visibilità alla testata, raggiungendo nuovi potenziali lettori.
La scelta fatta dal quotidiano segue quella fatta da altre grandi testate giornalistiche, come il Wall Street Journal, Le Monde e il Washington Post, che avevano già stipulato accordi con OpenAI.
Anche in Italia, il gruppo editoriale GEDI, che controlla La Stampa e La Repubblica, aveva stretto, lo scorso settembre, un accordo con OpenAI, per avere accesso ai contenuti giornalistici e alle pubblicazioni del gruppo.
Articolo di A.G.