Dal 1° giugno 2025 il Testo Unico dei doveri del giornalista viene definitivamente messo da parte a favore del nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti.
Approvato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) nella seduta dello scorso dicembre, il nuovo Codice dimostra di essere un documento aggiornato e molto più agile e sintetico, che tuttavia riesce a comprendere anche l’innovazione nella deontologia giornalistica.
L’Ordine dei Giornalisti (OdG) ha affermato che il testo è “frutto di un lavoro complesso, durato un lungo periodo e realizzato attraverso il confronto con enti, sindacati e associazioni che negli anni hanno collaborato con l’Ordine, siglando carte importanti che sono state inglobate in questo nuovo codice”.
Un testo volto al futuro
Non si tratta di una visione stravolta, dunque, ma aggiornata a seconda delle necessità del momento e di una professione che sta evolvendo molto velocemente. Il Codice è strutturato in 8 titoli che abbracciano i principi generali, gli ambiti di applicazione, i doveri, l’importanza della formazione, ma anche procedimenti e sanzioni.
Gli approfondimenti forniti invitano i giornalisti ad un approccio più responsabile nella comunicazione delle news al cittadino, storicizza gli scorsi testi deontologici e introduce importanti osservazioni sull’innovazione tecnologica, in particolare sull’Intelligenza Artificiale (IA).
A questo proposito, il Codice dedica il titolo IV art. 19 proprio all’IA, riconoscendo la possibilità del suo utilizzo nel lavoro giornalistico, fermo restando il principio di verifica e rielaborazione delle fonti e del prodotto digitale, e, in caso di video o foto, di esplicitazione del suo utilizzo.
Per meglio affrontare la conoscenza del nuovo testo, l’OdG ha infine dato la possibilità di iscriversi a 3 corsi deontologici per la formazione professionale che hanno come tema il nuovo Codice deontologico di riferimento.
Articolo di T.S.
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