Farmaceutica, Golotta (AbbVie): “13 mld di dollari in ricerca e sviluppo nel 2024” ‘Forte impegno per esigenze non soddisfatte nel paziente con Crohn e colite ulcerosa’

Roma, 20 giu. (Adnkronos Salute) – “L’impegno di essere una biofarmaceutica fortemente focalizzata su ricerca e innovazione si è tradotto nel 2024 nello stanziamento di circa 13 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Nei primi mesi del 2025 abbiamo ulteriormente potenziato i nostri sforzi grazie a nuove partnership e acquisizioni che hanno rafforzato la nostra pipeline”. Lo ha detto Caterina Golotta, direttore medico di AbbVie Italia, alla prima giornata di lavori dell’evento Free2Choose, organizzato dall’azienda a Milano e nato con ‘obiettivo di approfondire la conoscenza inerente le principali criticità nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici- Ibd, in inglese) e di esplorare nuove opportunità terapeutiche in grado di migliorare gli outcome clinici del paziente affetto da tali patologie.”La ricerca clinica è soltanto una parte del nostro impegno – spiega Golotta – poiché siamo anche focalizzati sulla real world evidence, che è una componente fondamentale per conoscere meglio le necessità non soddisfatte dei pazienti, utile per studiare l’efficacia e la sicurezza, dei nostri farmaci nella pratica clinica. Accanto a questo abbiamo diversi progetti di collaborazione con altri importanti interlocutori, come le associazioni dei pazienti. AbbVie – conclude – è impegnata in diverse iniziative di sensibilizzazione e di miglioramento della conoscenza delle Mici, ma anche in attività di comunicazione che danno voce ai pazienti per favorire la diagnosi precoce e anche dei percorsi terapeutici più efficienti”.

Related posts

Infanzia: Milano (Save the Children), ‘Polo ricerche è ponte tra lavoro sul campo e comunità scientifica’ Alla cerimonia di premiazione del Premio Save the Children per la ricerca: “Riconoscimento che valorizza conoscenze su infanzia e adolescenza”

Gli occhi ammalati delle donne, rischio cecità più alto del 54% Rizzo, ‘scarsi gli studi di genere, serve colmare gap’

Emofilia B, primo paziente curato in Italia con terapia genica Al Policlinico di Milano, ‘tappa storica per il trattamento della patologia’