Frascati (RM), 2 agosto 2025 – Questa comunicazione è rivolta a tutte le donne e gli uomini impegnati nella vita politica e sociale, ma di buona volontà a saper ascoltare e poi decidere con conoscenza e con coscienza, in merito al loro impegno dedicato alla Tutela delle Minoranze Linguistiche Storiche, giuridicamente uniche e al Ministro Valditara.
Cosa vi aspettereste da un sindacato o da una Associazione (Delegata o meno)
che parli bene della “COSA”, e in questo caso la “COSA” è Comunità di Italiani
( non stranieri, e nè nati in Italia da famiglie straniere) che sono pienamente tutelati dall’art. 6 della Carta Costituzionale e poi a seguire dalla Legge di attuazione Costituzionale la cd 482/99 appartenenti dunque alle cosidette “ MINORANZE LINGUISTICHE STORICHE”, che utilizzano per comunicare tra loro una Lingua propria che lo Stato Italiano distingue sia dai dialetti e che di solito vengono, quest’ultime chiamate erroneamente anche lingue minoritarie. In questo documento ci riferiamo alle definizioni e al solo significato giuridico dello Stato Italiano. In particolare
la Lingua Arbëreshe ( e non la lingua Albanese, mantenendole giuridicamente separate avranno piu’ opportunità di sviluppo in Italia e non solo sia per l’Albanese ma anche per l’Arbëreshe ) e la Lingua Greca a cui appartiene la Lingua Greca di Calabria e il Griko di Puglia, lo stesso avranno un importante sviluppo se sapranno far convivere le due lingue con quella della Nazione Greca). Da quel sindacato/associazione delegata ci aspetteremmo un difesa ad oltranza e il rispetto dell’attuazione anche dell’art. 3 della Carta Costituzionale intimamente connesso con l’art. 6 suddetto.
Prima di spiegare il motivo di questo articolo con la richiesta di modifica del sito web del MIM ci consola il buon proponimento/monito del Presidente della Repubblica in occasione degli auguri per il compimento degli 80 anni (27 Luglio 2025) al quotidiano della minoranza slovena in Italia “Primorski dnevnik”, che quest’anno festeggia gli 80 anni pubblicati in prima pagina. Il Direttore della testata, Igor Devetak, pubblica integralmente la lettera, in lingua slovena e italiana. (ci rallegriamo pure noi mandando gli auguri al Direttore Devetak di un buon proseguo).
Il Capo dello Stato scrive che il quotidiano in questi anni “ha contribuito a preservare e coltivare l’importante patrimonio identitario di cui la minoranza slovena in Italia è portatrice” e che “lingua e cultura ne costituiscono aspetti fondanti e alla loro preservazione e sviluppo va il convinto e necessario sostegno della Repubblica”. Ricordando che “il diritto europeo e la Costituzione italiana garantiscono la tutela delle minoranze linguistiche e la valorizzazione delle diverse culture presenti sui territori”, Mattarella precisa che “spetta poi ad istituzioni, società civile, singoli cittadini far sì che le disposizioni di legge si concretizzino nella realtà quotidiana, trasformando le norme in un elemento naturale e integrato della vita di tutti i giorni“.(n.d.r.: musica per le nostre umili orecchie). Inoltre ha ricordato che nel 2025 ci sono “molteplici occasioni” in questo ambito, e cita “lo straordinario successo riportato da Nova Gorica e Gorizia, capitali europee della cultura 2025: rappresentano un esempio per tutti i paesi dell’Europa di come un processo di riconciliazione e un costante impegno alla comprensione reciproca possano essere fonte di sviluppo e arricchimento.
Riferendo gli importanti moniti del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, gli stessi rappresentano una conferma di cio’ che diciamo e scritto da tempo (vedere: Calabriapost del 28 dicembre 2023). Ovvero che la Lingua dello Stato Albanese da una Parte e la Lingua Arbëreshe del popolo Italo-Albanese/Arbëreshe dall’altra, discendenti quest’ulltimi della prima diaspora del 1400 hanno diritto di essere tutelati alla luce degli art. 3 e 6 della nostra Carta Costituzionale (Lingua Arbëreshe e anche Lingua Greca di Calabria e Lingua Griko di Puglia) mentre giuridicamente la Lingua Albanese e la Lingua Greca dei rispettive Stati trovano “Cittadinanza Giuridica” proprio nella Carta Europea che risale al 1992, sottoscritta dall’Italia dal 2000, ma mai ratificata, e questo accellerebbe anche l’ingresso dell’Albania in Europa. La convivenza è possibile da una parte attuando meglio la Legge 482/99 specialmente nel campo dell’Istruzione, mentre per i soggiornanti Albanesi e Greci attraverso le regole dettate successivamente dalla Carta Europea attuando anche tra Italia e Albania e Italia – Grecia principi di reciprocità, garantendo così anche le cosiddette Minoranze Linguistiche Nazionali a cui la Lingua Albanese e Lingua Greca rispettivamente della Albania e della Grecia sono lingue ufficiali.
Permetteteci ancora di ricordare che le Lingue di Minoranza Storica (Arbëreshe, Greca di Calabria e Griko di Puglia) hanno la co-ufficialità con la lingua Italiana per cui non è “reato” introdurre il bilinguismo nelle attività scolastiche, nei mezzi di comunicazione tradizionali, radio, televisione e multimedia, carta stampata e media on line, nella toponomastica, nelle etichette dei prodotti agricoliecc.ecc..
I dialetti (regionali), e le lingue utilizzate dalle etnie europee/internazionali non hanno la co-ufficialità come le Minoranze Linguistiche Storiche, dobbiamo continuare a ripetere questo perché occorre giuridicamente tenere separate i vari contesti.
Queste premesse per chiedere al Ministero della Istruzione e del Merito di rimuovere o modificare nella pagina del MIM che riguarda la descrizione delle Minoranze Linguistiche Storiche una frase che “un sindacato/associazione rappresentativa “ avrebbe dovuto da tempo far eliminare ovvero: Omissis: altre comunità storiche sono disperse per tutto il territorio (arbëreshë/albanesi, greci, franco-provenzali, catalani, croati, occitani). La loro tutela appare difficile a causa della esiguità numerica, della dispersione sul territorio;
https://www.mim.gov.it/lingue-di-minoranza-in-italia#:~:text=Le%20minoranze%20linguistiche%20riconosciute%20e,l’occitano%20e%20il%20sardo.
E a maggior ragione il riferimento nella stessa pigina web agli annali del 2006 del Ministero MIM in cui viene sempre associato il termine albanesi/arbereshe, mentre proponiamo di indicare italo-albanesi/Arbëreshe che sono proprio gli eredi della Diaspora del 1400, giuridicamente dalla Legge 482/99 e dalle conseguenti Leggi Regionali. La modifica della pagina web sarebbe auspicabile in quanto essendo stata pubblicata dal 2018 ha determinato un faro per tante tesi di laurea ma purtroppo per varie Amministrazioni centrali e periferiche incrementando un po’ la confusione interpretativa. Facciamo presente che nel vigente Contratto di Servizio RAI-STATO all’art. 9 comma 4 è presente dopo tanti anni di “confusione giuridica”, che ha rallentato non di poco lo sviluppo socioeconomico di quei territori dove avrebbero voluto usare da sempre la Lingua Arbëreshe come MLS.
Inoltre è da mensionare che anche il Co.Re.Com. Calabria, con funzioni proprie e delegate dall’AGCOM Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni investita sulla tutela delle MLS dal comma 3 art. 12 della L.482/99, ha modificato la delibera di un avviso pubblico per un concorso per la produzione di audiovisivi in lingua, su segnalazione di un Comitato di Tutela usando il termine corretto giuridicamente ovvero in Lingua Arbëreshe.
Desideriamo con l’occasione accogliere favorevolmente la decisione del Ministro Valditara nel far inserire la Lingua Latina “non solo come conoscenza storica e linguistica ma come strumento per favorire metodi per accrescere le capacità pedagogiche del ragionamento dei giovani studenti” .