Dal 1964, la missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite (UNFICYP) a Cipro tenta di prevenire un conflitto aperto tra la maggioranza greco-cipriota residente a sud dell’isola e la minoranza di etnia turca che a nord ha proclamato un proprio Stato indipendente, riconosciuto solo da Ankara.
A cura di Valentina Chabert
UNFICYP, la missione di mantenimento della pace ONU a Cipro creata dal Consiglio di Sicurezza a seguito dello spiraglio di violenza esploso sull’isola a maggioranza greca nel dicembre 1963, è una delle più longeve.
Inizialmente adibita a strumento di limitazione delle tensioni tra greco e turco-ciprioti, nel 1974 il mandato dei peacekeepers è stato ampliatoe successivamente rinnovato sino ai giorni nostri, complice un colpo di stato da parte di frange politiche favorevoli alla riunificazione dell’isola con la Grecia e il successivo intervento militare della Turchia.
Da allora, Cipro è divisa in due. A sud, la maggioranza greca. A nord, una Repubblica autoproclamata e non riconosciuta da alcuno Stato oltre alla Turchia, considerata dalla comunità internazionale potenza occupante ed illegittima ma con un apparato di governo in grado di controllarne la popolazione e garantirne la sopravvivenza.
Le ostilità e l’invasione turca risultarono nell’adozione, da parte del Consiglio di Sicurezza ONU, di una serie di risoluzioni che ampliarono il mandato dell’UNFICYP: i cambiamenti inclusero la supervisione del cessate il fuoco, di fatto entrato in vigore il 16 agosto 1974, e il mantenimento di una zona cuscinetto tra le linee della Guardia Nazionale di Cipro e delle forze turche e turco-cipriote, la cosiddetta “buffer zone”.
Benché le ostilità belliche si siano fermate oltre cinquantun anni fa, i rapporti periodici del Segretario Generale ONU al Consiglio di Sicurezza sullo stato del conflitto cipriota hanno costantemente portato ad un rinnovo del mandato dell’UNFICYP.
La zona cuscinetto, conosciuta anche come “Linea Verde“, si estende per circa 180 km attraverso l’isola. In alcune zone della vecchia Nicosia è larga solo pochi metri, mentre in altre raggiunge un’ampiezza di vari chilometri. I suoi limiti settentrionali e meridionali sono le linee su cui si attestarono i belligeranti dopo il cessate il fuoco del 16 agosto 1974. Nella parte orientale dell’isola, la zona cuscinetto è interrotta dalla base militare britannica di Dhekelia, fuori dall’area in cui opera l’ONU. Lo stesso vale per Varosha, l’ex località turistica vicino a Famagosta, ora sotto il controllo dell’esercito turco.
Nonostante il cessate il fuoco e la presenza di forze di pace, la situazione a Cipro non sembra avere una soluzione pacifica a breve termine.Come affermano le forze di pace stesse, che abbiamo incontrato a Nicosia, “Cipro è spesso considerata un conflitto congelato. Oltre al fatto che i progressi politici registrati dal 2017 sono stati scarsi, la situazione sul campo è tutt’altro che congelata. L’UNFICYP registra ogni anno centinaia di violazioni da parte delle forze militari avversarie e migliaia di violazioni da parte dei civili. La maggior parte di questi incidenti sono di lieve entità (eccesso di personale, incursioni, costruzioni non autorizzate), tuttavia molti di essi rischiano di degenerare rapidamente, con conseguente ripresa del conflitto. Il ruolo dell’UNFICYP nel disinnescare queste tensioni e garantire la calma nella zona cuscinetto rimane essenziale. Senza la presenza continua dell’UNFICYP, il rischio di una ripresa del conflitto a Cipro è molto concreto”.
In effetti, gli incidenti registrati dall’UNFICYP negli ultimi anni sono piuttosto frequenti e numerosi: “Nel corso degli anni, entrambe le parti hanno occasionalmente sollevato tensioni con l’UNFICYP; fortunatamente, la maggior parte di questi incidenti viene risolta dai nostri ufficiali di collegamento militare a livello operativo/di base.L’ultimo incidente grave che abbiamo affrontato è stato a Pyla nell’agosto 2023. Personale di sicurezza turco-cipriota è entrato nella zona cuscinetto delle Nazioni Unite senza autorizzazione per bloccare la costruzione di una strada. Le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite sono state aggredite mentre bloccavano questa costruzione non autorizzata.Non ci sono state vittime all’interno della zona cuscinetto dal 1996, quando una protesta al suo interno provocò la morte di un greco-cipriota”.
Allo stato attuale, è ancora l’UNFICYP a fornire una piattaforma di dialogo e un apparato di sicurezza fondamentale a prevenire la ripresa delle ostilità tra le due entità etnico-politichea Cipro. “Il mandato dell’UNFICYP è quello di fare del suo meglio per prevenire il ripetersi dei combattimenti; collaborare strettamente con le forze contrapposte per disinnescare le tensioni e prevenire la ripresa del conflitto; contribuire al mantenimento e al ripristino della legge e dell’ordine; collaborare strettamente con le forze di polizia di entrambe le parti per garantire la calma nella zona cuscinetto; contribuire al ritorno alla normalità. Contribuire a riunire le parti per costruire fiducia e sicurezza in un futuro condiviso”.
Sembrano tuttavia emergere timidi tentativi di negoziato e di ripresa del dialogo tra le parti in conflitto. Come ci spiegano i funzionari dell’UNFICYP, “Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha recentemente nominato un’ Inviata Personale, Maria Angela Holguin (ex Ministro colombiano), per facilitare i colloqui informali tra i leader e le tre potenze garanti, al fine di riprendere i colloqui per una soluzione duratura.I leader incontreranno il Segretario Generale delle Nazioni Unite a settembre e un incontro più ampio a cinque con le potenze garanti è previsto entro la fine dell’anno.Nel frattempo, le Nazioni Unite a Cipro facilitano 13 Comitati Tecnici con greco-ciprioti e turco-ciprioti che collaborano per migliorare la vita quotidiana di tutti gli abitanti dell’isola. Questi comitati svolgono un ruolo importante nel contribuire a creare le condizioni per un futuro di pace sull’isola, esaminando gli aspetti culturali, economici, giovanili, governativi, penali, ambientali, i valichi di frontiera e altre questioni di interesse comune”.