Paulino Ros: Il ritiro del Programma di lingua araba e cultura marocchina a Madrid e Murcia errore grave e pericoloso

Il sociologo e esperto di interculturalismo Paulino Ros, originario di Murcia, esprime forte preoccupazione per la recente decisione delle regioni di Madrid e Murcia di cancellare il Programma di insegnamento della lingua araba e della cultura marocchina (PLACM) dalle scuole pubbliche. Una misura che, a suo avviso, rappresenta «un passo indietro per l’integrazione e la coesione sociale», in un contesto segnato da tensioni politiche e sociali crescenti

16 set. 2025 – Paulino Ros, che ha dedicato gran parte della sua attività di ricerca e sensibilizzazione alla realtà della comunità marocchina a Murcia, sottolinea come il PLACM non sia semplicemente un’iniziativa educativa, ma uno strumento fondamentale per «mantenere un dialogo tra le scuole e migliaia di famiglie, molte delle quali con doppia nazionalità o legami culturali forti con entrambi i Paesi». Per lui, la decisione dei governi regionali, dominati dal Partito Popolare e da Vox, di ritirare il Programma di lingua araba e cultura marocchina a Madrid e Murcia «rischia di alimentare l’esclusione sociale, creando barriere invece di favorire l’integrazione».

Il programma, attivo da oltre trent’anni grazie a un accordo bilaterale tra Spagna e Marocco e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione spagnolo e dalla Fondazione Hassan II, ha permesso a migliaia di studenti di conoscere la lingua e la cultura di uno dei loro Paesi di origine, facilitando al contempo il loro inserimento nel sistema educativo spagnolo. Ros evidenzia come «l’aspetto più rilevante non sia solo linguistico o culturale, ma pedagogico e sociale: è uno strumento che costruisce ponti tra le famiglie e le scuole, promuovendo la partecipazione e la socializzazione».

La decisione di Madrid e Murcia è stata presa in un clima politico teso, caratterizzato da una crescente ostilità verso le comunità marocchine e da una narrazione alimentata da alcuni partiti di destra che vedono nel PLACM una possibile “influenza politica” esterna. «Queste accuse – spiega Ros – sono infondate e strumentali: servono a giustificare un arretramento politico che ha ripercussioni dirette sulle vite di molte famiglie e studenti».

Dal punto di vista politico, Ros interpreta questa scelta come parte di una strategia più ampia delle forze conservatrici per limitare le politiche di inclusione e multiculturalismo, e per utilizzare il sistema educativo come strumento di divisione culturale. «PP e Vox stanno sfruttando le prerogative regionali nel sistema educativo per imporre una visione più esclusiva della società spagnola, in contrapposizione al modello di convivenza plurale promosso dal governo centrale».

Non meno importanti sono le conseguenze diplomatiche. Il PLACM nasce da un accordo tra due Paesi alleati nel Mediterraneo, e la sua cancellazione potrebbe incrinare una relazione che negli ultimi anni si è rafforzata, con incontri di alto livello e accordi strategici tra Madrid e Rabat. «La decisione rischia di mettere in crisi una collaborazione fruttuosa, che non riguarda solo la politica ma anche il tessuto sociale ed economico delle due nazioni», avverte Ros.

Infine, lo studioso rimane scettico sulle prospettive a breve termine: «Le iniziative legali e le mobilitazioni della società civile possono solo rallentare questo processo, ma senza un impegno politico chiaro e condiviso, la dinamica rischia di consolidarsi». Per Ros, è urgente una riflessione profonda sul ruolo dell’istruzione nell’integrazione sociale e sulla necessità di preservare programmi che favoriscano la convivenza e il dialogo interculturale.

La cancellazione del programma PLACM nelle scuole di Madrid e Murcia, promossa dai partiti di destra PP e Vox, interrompe un accordo educativo con il Marocco attivo da oltre trent’anni. Il sociologo e giornalista Paulino Ros, esperto di migrazioni e convivenza sociale, critica questa decisione definendola un attacco all’integrazione e alla coesione della comunità. La scelta solleva inoltre preoccupazioni diplomatiche, rischiando di compromettere le buone relazioni tra Spagna e Marocco in un contesto politico già molto polarizzato.

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