Ambiente, ‘se malato influisce sul software del Dna’, appello medici per proteggere bimbi Miani (Sima), ‘primi 1.000 giorni di vita fondamentali’

Roma, 16 set. (Adnkronos Salute) – “L’Italia sta affrontando una profonda e grave denatalità. Sapere che oggi nascono meno bambini, e quelli che vengono alla luce sono più a rischio di sviluppare malattie, apre un tema da affrontare, da fare conoscere e che politicamente deve essere preso in considerazione con delle leggi specifiche. L’ambiente che ci circonda, quello che respiriamo o che mangiamo, può influire sul nostro epigenoma che è una sorta di software del Dna che è in grado di regolare l’espressione dei geni. Proteggere i bambini nei primi 1.000 giorni di vita è fondamentale per far sì che ci siano generazione sane e senza debito di malattie”. Così all’Adnkronos Salute Alessandro Miani, presidente della Sima (Società italiana di medicina ambientale) che ha promosso oggi al Senato la seconda conferenza internazionale di medicina ambientale – organizzata dalla Sima in collaborazione con l’università ‘Gabriele d’Annunzio’ di Chieti-Pescara – dedicata all’epigenetica, un insieme di meccanismi, come la metilazione del Dna o le modifiche degli istoni, che regolano l’espressione genica senza cambiare il codice ereditario.Quali sono i rischi maggiori? “Abbiamo fortissimi incrementi del diabete di tipo 2, obesità infantile, disturbi del neurosviluppo – risponde Miani – Negli ultimi 15 anni, poi, il cancro è diventata la principale causa di morte in età pediatrica”. Secondo la Sima ci sono poi diverse esposizioni che aggravano la salute dei bambini e “l’inquinamento atmosferico rimane il più rilevante. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, nell’Unione europea ogni anno oltre 239.000 decessi sono stati attribuiti a livelli di Pm2.5 superiori ai limiti indicati dall’Oms. E’ ormai provato che il particolato fine e i gas ossidanti modificano la metilazione del Dna in tessuti chiave come apparato respiratorio e cardiovascolare, oltre che nella placenta, influenzando lo sviluppo del feto. Un altro fronte riguarda gli interferenti endocrini e gli inquinanti persistenti, come bisfenolo A, ftalati e Pfas. L’esposizione a queste sostanze, documentata in diverse aree italiane, è stata collegata ad alterazioni epigenetiche con conseguenze sul neurosviluppo, sulla fertilità e sull’invecchiamento cellulare”, ricorda la Sima. Secondo la Sima c’è anche il tema legato all’alimentazione. “In Italia il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati è correlato a obesità, sindrome metabolica, infiammazione sistemica e alterazioni epigenetiche. Nel nostro Paese – evidenziano gli esperti – si contano circa 5 milioni di adulti con diabete, situazione che appare ancora più delicata in età pediatrica: il 20,4% dei bambini risulta sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, con picchi nelle regioni meridionali, dove l’obesità infantile supera il 15%, contro il 5,9% del Nord e l’8% del Centro. In Campania, per i bimbi fino agli 8 anni, si toccano valori record con oltre il 40% in sovrappeso e quasi il 19% obeso”.Per i medici dell’ambiente, “dalla gravidanza ai 2 anni di vita del bambino si apre una ‘finestra d’oro’ in cui il patrimonio epigenetico è particolarmente plasmabile. Una dieta equilibrata in gravidanza, l’assenza di fumo e alcol, la riduzione delle esposizioni a sostanze tossiche, un sonno regolare e la promozione dell’allattamento sono interventi semplici e potenti, capaci di orientare lo sviluppo metabolico, immunitario e cognitivo in senso positivo. Ma la prevenzione comincia ancora prima, nel periodo pre-concepimento. La qualità della salute dei futuri genitori, dalle abitudini alimentari allo stress, fino alla riduzione di esposizioni tossiche, incide sulla qualità di ovociti e spermatozoi e, di conseguenza, sull’epigenoma del futuro bambino”.”Occorre che la comunità medica miri alla prevenzione primaria, cioè a non fare ammalare le persone, cambiando totalmente la propria visione in tema di prevenzione iniziando proprio dai bambini, integrando l’epigenetica nelle pratiche quotidiane, e che i decisori politici mettano la salute dei bambini al centro delle agende ambientali ed economiche. Non si tratta solo di garantire il diritto fondamentale a crescere sani: si tratta di difendere la continuità stessa della società. Ogni giorno che passa senza intervenire significa perpetuare un’eredità di fragilità biologica e malattie precoci. Ogni azione intrapresa oggi, invece, può liberare intere generazioni da un destino di sofferenza prevenibile”, è il monito di Prisco Piscitelli, segretario generale European Medical Association (Ema).

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