Fede, coraggio, umanità: le voci delle donne del mondo a Roma

Le voci di tante donne, diverse per provenienza e percorso, si sono intrecciate sabato 20 settembre al Museo dell’Ara Pacis durante la XXV edizione di Donne del Mondo a Roma, ideata dall’On. Gilberto Casciani e dedicata al tema “Donna, Fede, Coraggio e Umanità”.

La scelta dell’Ara Pacis, monumento che celebra la pace e l’armonia tra popoli, ha offerto la cornice ideale a un confronto che ha unito esperienze personali e riflessioni collettive, trasformando l’incontro in un vero laboratorio di multiculturalità.

La presidenza dei lavori è stata affidata al progetto REALiZZA, rappresentato da Claudio Ottaviano. Dopo l’introduzione di Ernesto Ceccarossi e l’intervento dell’archeologa Consuelo Cecchini, le testimonianze hanno preso il via in un clima di confronto vivo e partecipato.

Tra i relatori e le relatrici hanno portato il proprio contributo figure di grande rilievo: l’On. Carolina Lussana, l’Ambasciatrice Teresa Susana Subieta Serrano, rappresentante della Bolivia presso la Santa Sede, il Prof. Matteo Villanova, docente universitario, e la Dott.ssa Susana Mamani, fondatrice della Casa Boliviana, che ha raccontato il suo impegno per le donne migranti.

Il mondo dell’impresa e delle professioni è stato rappresentato da Alyna Demidas, ostetrica che ha condiviso la sua esperienza al servizio delle madri, da Andrea Rotondo, presidente di Confartigianato Roma, e da Caterina Benetti, presidente di Confartigianato Imprese Lazio, insieme ai referenti di Confartigianato Imprese Sostenibili. Non sono mancate le voci del giornalismo, dell’arte e dello spettacolo: la giornalista Ilenia Pietracalvina (RAI), la conduttrice Morena Rosini, la direttrice d’orchestra M° Ezerika Zoi, l’artista e poetessa Margot Justine, e Mirella Banti Bufalini, attrice e naturopata.

Tra gli interventi più toccanti, quello di Elisabetta Licordari, vicepresidente di ACTI – Associazione Cardio Trapiantati Italiani, che ha ricordato l’importanza di esprimere la propria volontà alla donazione degli organi, unico gesto in grado di ridare speranza di vita a molte persone.

L’incontro ha mostrato con forza la sua vocazione alla multiculturalità: imprenditrici, diplomatiche, artiste, professioniste provenienti da contesti diversi hanno dimostrato come la pluralità delle esperienze possa trasformarsi in risorsa condivisa.

«Un luogo simbolico come l’Ara Pacis – ha sottolineato Gilberto Casciani – accoglie le voci delle donne del mondo. È qui che la storia incontra il presente, ed è qui che si rinnova il messaggio universale di pace, di coraggio e di fiducia nel futuro».

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