Ginecologo: “Più donne con vescica iperattiva, diagnosi precoce è tutto” Serati (università Insubria), ‘sindrome impatta in modo drammatico su vita quotidiana femminile e richiede attenzione clinica mirata’

Roma, 25 set. (Adnkronos Salute) – La vescica iperattiva è una “condizione che colpisce donne e uomini, ma nel sesso femminile è sicuramente il disordine urinario più diffuso in qualunque fascia d’età. All’urgenza minzionale, si associano altri fattori e sintomi, per esempio doversi svegliare più volte di notte per lo stimolo urinario e spesso non poter arrivare in bagno in tempo. In questo caso, all’urgenza urinaria si aggiunge l’incontinenza d’urgenza. È evidente che una situazione del genere impatta drammaticamente sulla qualità di vita. Una donna fa fatica anche a uscire di casa, a riposare e ad avere rapporti. Fondamentale la diagnosi precoce”. Lo ha detto Stefano Serati, professore associato di Ginecologia e Ostetricia, Università dell’Insubria, in occasione dell’incontro Urology Resident Academy tenutosi al Policlinico Tor Vergata a Roma. “E’ necessaria grande attenzione nell’evitare alcune cattive abitudini minzionali come svuotare la vescica troppe poche volte e lasciarla distendere esageratamente già nelle ragazze giovani, perché questo può predisporre in futuro una vescica iperattiva – spiega l’esperto – Ma per il resto non possiamo fare granché per prevenirla ma servono strumenti adeguati per fare una diagnosi precoce e poter imbastire una terapia. La diagnosi richiede di raccogliere bene i sintomi ma soprattutto di intervistare tutte le donne quando si sottopongo a visita ginecologica o urologica per altri motivi”. Per Serati uno strumento importante per queste donne può essere il ‘diario minzionale’, “una sorta di registro di quante volte una donna urina e quante volte lo fa con urgenza durante il giorno e la notte”. “Fondamentali anche gli esami strumentali, tra cui l’esame urodinamico, la cistoscopia, per escludere magari altri tipi di patologie. “La sindrome da vescica iperattiva se non adeguatamente riconosciuta e trattata davvero può portare la donna a un altissimo livello di compromissione della propria qualità di vita” conclude.

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