Il Teatro de’ Servi apre la stagione 2025/2026 con una commedia vivace e spiritosa che affronta temi attuali. Il testo scritto da Michele Ciardulli con la regia di Marco Fragnelli racconta il processo di trasformazione di due persone, da cari amici a fidanzati, sperimentando un nuovo livello d’intimità.
Saper stare da soli è importante ma alla lunga non è divertente soprattutto quando il desiderio di condivisione e l’impegno nella ricerca di un partner possono rendere la solitudine un peso, un’esperienza difficile se prolungata nel tempo. Ed è per questo che Betty e Teo, due amici di lunga data, dopo una serie di esperienze fallimentari nel viaggio dei sentimenti, si lasciano ispirare da Sara: le parole di una terza amica offrono un nuovo punto di vista e una piccante prospettiva ai nostri protagonisti che decidono così di darsi una possibilità come coppia.
Conoscersi da una vita e non stancarsi, sentirsi al sicuro con quella persona che ti fa ridere e stare bene. Se tutto questo funziona in amicizia perché non dovrebbe funzionare anche in amore?
Inizia così un maldestro tentativo da parte di Betty e Teo di portare la loro relazione in camera da letto tra esilaranti e spassosi giochi audaci per instaurare un nuovo livello di complicità. Ma il corpo non mente mai e se non scatta la scintilla della passione, il progetto di trovare un amore che ti completa può richiedere più tempo.
“Don’t kill my vibe” è la giusta e azzecattisima atmosfera che caratterizza la spumeggiante casa di Betty, punto di riferimento di cari e pungenti amici che accompagnano i nostri personaggi principali passando dall’intelligenza artificiale al poliamore senza dimenticare il buon senso.
In scena un cast di giovani e talentuosi attori: Gaia Carmagnani, Riccardo Felici,Denise M. Brambillasca, Chiara Serangeli, Paolo Cutroni, Cristiano Arsì e KAI, diretti da Michele Ciardulli.
Riccardo Felici interpreta Teo in modo autentico, mixando tempismo scenico e grandi capacità interpretative.
Interessante Denise Brambillasca nel ruolo di Carmen, un personaggio minore ma che brilla per eleganza, spontaneità e padronanza della scena.
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