Un’occasione imperdibile per riscoprire Salvador Dalí non solo come pittore surrealista, ma come intellettuale capace di riformulare i codici dell’arte moderna. La stagione del cinema con Buñuel
Con la sua personalità eccentrica e il suo genio visionario, Salvador Dalí (Figueres, Catalogna 11 maggio 1904 – 23 gennaio 1989) ha segnato in modo indelebile l’arte del Novecento. Pittore, disegnatore, scrittore e cineasta, fu uno dei protagonisti indiscussi del Surrealismo, capace di creare forme che ancora oggi abitano l’immaginario collettivo: paesaggi onirici, orologi molli, figure sospese tra sogno e realtà. La sua ricerca artistica si intreccia con la scienza, la psicanalisi, la filosofia e il mito, rendendolo un artista totale, inquieto e sempre sorprendente.
A questo gigante della modernità, la Fondazione Roma dedica una grande mostra dal titolo Dalí. Rivoluzione e Tradizione, realizzata in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí, con il supporto organizzativo di MondoMostre e il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna a Roma. L’esposizione sarà ospitata a Palazzo Cipolla – Museo del Corso a Roma. Ed è uno degli appuntamenti culturali più attesi di questo autunno. Il percorso espositivo presenta oltre sessanta opere, tra dipinti e disegni, arricchiti da materiali fotografici e audiovisivi, che accompagnano il visitatore in un viaggio dentro l’universo creativo di Dalí. Sotto la direzione scientifica di Montse Aguer, Direttrice dei Musei Dalí, e la curatela di Carme Ruiz González e Lucia Moni, la mostra esplora il doppio volto dell’artista: l’innovatore visionario e lo studioso appassionato dei grandi maestri del passato.
Le opere provengono dalla Fundació Gala-Salvador Dalí e da prestigiose istituzioni internazionali e nazionali, tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museu Picasso de Barcelona e le Gallerie degli Uffizi di Firenze, a conferma del valore scientifico del progetto.
Il percorso si articola in quattro sezioni, ciascuna dedicata a una figura chiave che ha influenzato profondamente l’arte di Dalí: tre maestri della tradizione – Vermeer, Velázquez e Raffaello – e un contemporaneo con cui Salvador Dalí ha condiviso il “secolo breve”: Pablo Picasso. Con quest’ultimo, Dalí intrattenne un rapporto ambivalente e affascinante, fatto di stima, rivalità e confronto intellettuale, culminato nella celebre conferenza Picasso y yo del 1951.
A queste sezioni si aggiunge un approfondimento sul trattato Cinquanta segreti magici per dipingere del 1948, in cui Salvador Dalí esalta la tecnica, la composizione e la maestria come valori fondanti del fare pittorico. Saranno esposti disegni e materiali originali che svelano il metodo teorico e tecnico dell’artista catalano, a testimoniare la sua evoluzione dalla pittura accademica alla sperimentazione più audace.
La mostra si inserisce nel quadro delle attività culturali promosse dalla Fondazione Roma, che ha trasformato il Museo del Corso in un vero e proprio centro pulsante nel cuore di Roma. Dopo il successo dell’esposizione Picasso lo straniero, visitata da oltre 80.000 persone, e l’inaugurazione con La crocifissione bianca di Marc Chagall, il Polo Museale continua a proporre progetti di alta qualità. In occasione del ventennale del Festival del Cinema di Roma, la mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione inaugura una speciale collaborazione tra le istituzioni culturali. Salvador Dalí ebbe un profondo legame con il mondo del cinema, testimoniato dalla sua amicizia con Luis Buñuel sin dai tempi in cui vivevano assieme a Madrid in quell’archetipo di istruzione liberale che fu la Residencia de Estudiantes. Assieme lavorarono al film Un chien andalou del 1929, icona del cinema surrealista.
Palazzo Cipolla – Museo del Corso, Roma, dal 17 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026
Orari di apertura: lunedì dalle 15:00 alle 20:00, martedì e mercoledì dalle 10:00 alle 20:00, giovedì e venerdì dalle10:00 alle 21:00 e, il fine settimana dalle 9:00 alle 21:00