In Piemonte 30mila nuovi casi di tumore l’anno, oncologi: “Vaccinare tutti i pazienti” Oggi a Torino nuova tappa del progetto di Fondazione Aiom – Di Maio (Aiom), ‘vaccini arma fondamentale per evitare alcune malattie che in pazienti oncologici possono essere pericolose’

Roma, 27 ott. (Adnkronos Salute) – Tutti i pazienti oncologici in cura presso le strutture sanitarie del Piemonte devono vaccinarsi. Cinque sono le immunizzazioni fortemente raccomandate dagli specialisti: Covid-19, antinfluenzale, anti-pneumococcica, Hpv ed Herpes zoster. La sopravvivenza dal cancro è in costante aumento ed è importante tutelare a 360 gradi la salute dei malati anche prevenendo pericolose infezioni. E’ quanto emerge dal convegno ‘La vaccinazione nel paziente oncologico’, organizzato da Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) presso l’azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino. L’apputamento fa parte di una campagna nazionale che prevede un tour di sensibilizzazione in 10 regioni con incontri tra oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare. L’intero progetto è reso possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline. “Ogni anno in Piemonte sono stimati oltre 30mila nuovi casi di tumore – afferma Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom, professore ordinario di Oncologia medica presso il Dipartimento di Oncologia dell’università di Torino e direttore dell’Oncologia medica 1U dell’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino – In totale nella regione vivono più di 280mila persone con una neoplasia e spesso sono uomini e donne non più giovanissimi. I vaccini sono un’arma fondamentale per evitare alcune malattie che in un paziente oncologico possono essere davvero pericolose. L’Aiom è stata una delle prime società scientifiche al mondo a pubblicare delle linee guida specifiche sulle immunizzazioni. Un documento importante e uno strumento di lavoro, per molti professionisti, nel quale indichiamo modalità e tempistiche di somministrazione dei vaccini. Queste devono tenere conto degli schemi terapeutici del paziente e delle sue condizioni generali di salute. Con la nuova campagna stiamo girando tutta l’Italia per sensibilizzare clinici, malati e caregiver su un aspetto non più secondario dell’assistenza oncologica. Notiamo infatti un’esitazione vaccinale del tutto ingiustificata e che intendiamo contrastare anche attraverso una corretta informazione”. “Il virus Herpes zoster non provoca solo forte dolore, prurito o la comparsa di rash cutanei – sottolinea Roberta Siliquini, professore ordinario di Igiene, Dipartimento di Scienze della sanità pubblica e pediatriche dell’università di Torino – In alcuni casi può anche essere fatale soprattutto per i pazienti già fortemente immuno-compromessi dalla malattia e dalle terapie. I vaccini disponibili sono in grado di dare risposte anticorpali, prevenire l’insorgenza della patologia e ridurre la gravità dei sintomi. Le immunizzazioni vanno incentivate e favorite il più possibile, anche rendendole più facilmente accessibili. Per esempio è consigliabile eseguirle all’interno degli ospedali che fanno parte della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Sono strutture dove malati ricevono i trattamenti anticancro e qui possono anche reperire informazioni e consigli da personale medico-sanitario che già conoscono”. La campagna ‘La vaccinazione nel paziente oncologico’ è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 regioni prevede la diffusione di opuscoli, un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media.

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