Prevenzione cancro seno, Patarnello (AstraZeneca): “Poliziotte modello positivo” Alla presentazione dei risultati della campagna Care for Caring 2.0, ‘una campagna che ha ispirato anche il Governo’

Roma, 29 ott. (Adnkronos Salute) – “E’ un’iniziativa mirata e coerente con il nostro modo di operare: non si tratta di creare nuovi programmi, ma di rafforzare e sostenere quelli pubblici già in atto. I risultati clinici presentati nell’ambito di questo progetto” Care for caring 2.0 “dimostrano quanto sia importante accompagnare le comunità nel percorso della prevenzione, promuovere la cultura della salute, la formazione e la creazione di modelli positivi. Tutto ciò produce effetti concreti e significativi sulla popolazione”. Sono le parole di Francesca Patarnello, vice president Market access & government affairs di AstraZeneca Italia, intervenendo alla Scuola superiore di Polizia di Roma per la presentazione dei risultati della seconda edizione della campagna di sensibilizzazione alla prevenzione del tumore al seno, di cui la farmaceutica è main sponsor.”La Polizia di Stato rappresenta per noi due elementi fondamentali – spiega Patarnello – le donne, con il loro ruolo centrale nella società e nel mondo del lavoro, e la Polizia stessa che, per definizione, è un corpo generoso, sempre al servizio e a supporto di tutti noi. Il ruolo delle donne della Polizia di Stato con la loro divisa e il loro esempio – aggiunge – è particolarmente prezioso: possono essere un modello positivo per tutti, incoraggiando altre donne e uomini a prendersi cura della propria salute, utilizzare le risorse già disponibili e prevenire malattie che, se trascurate, possono avere conseguenze gravi”.Per Patarnello, iniziative come queste ispirano anche le istituzioni. “Il Governo ha deciso di incrementare le risorse destinate ai programmi di prevenzione, in particolare a quelli rivolti al tumore al seno. Nella legge di Bilancio – sottolinea – sono infatti previste ulteriori risorse che permetteranno di estendere le attività di prevenzione anche alle fasce della popolazione finora non coperte. E’ importante ricordare – aggiunge – che anche tra le donne che hanno accesso ai programmi di prevenzione molte non vi partecipano ancora. Le cause sono diverse: alcune sono legate a condizioni di svantaggio o difficoltà di accesso ai servizi sanitari, altre sono di natura culturale. I risultati di questa edizione” della campagna “confermano quanto sia utile dimostrare che si può e si deve fare di più”.

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