Roma, 31 ott. (Adnkronos Salute) – “Un over 65 su cinque ha avuto almeno una caduta nell’ultimo anno, che nel 18% dei casi ha portato a una frattura e nel 16% a un ricovero ospedaliero”. Lo affermano i dati della sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto superiore di sanità (Iss), relativi al biennio 2023-2024, secondo cui però “una quota rilevante di anziani, uno su tre, non utilizza presidi anticaduta come il tappetino in bagno, nonostante sia proprio la casa il luogo dove gli incidenti si verificano di più”. Le cadute fra gli ultra 65enni sono avvenute per lo più all’interno della casa (54%) e meno frequentemente in strada (20%), in giardino (21%) o altrove (5%). Nel biennio 2023-2024 “il 20% degli intervistati ultra 65enni ha dichiarato di essere caduto nei 12 mesi precedenti l’intervista, di cui il 14% una sola volta e il 6% due o più volte. Nel 18% dei casi le cadute hanno causato una frattura e nel 16% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno”.“Passi d’Argento – spiegano le responsabili della sorveglianza – rileva le cadute avvenute nei 12 mesi precedenti l’intervista, permettendo di monitorare anche eventuali eventi ripetuti che, oltre ad aumentare il rischio di fratture multiple, possono creare un circolo vizioso che indebolisce ulteriormente il fisico e la mobilità dell’individuo, riducendo gradualmente l’autonomia delle persone anziane”.Le cadute fra gli ultra 65enni sono più frequenti con l’avanzare dell’età (le riferiscono il 15% dei 65-74enni e il 31% degli ultra 85enni), fra le donne (24% contro 15% negli uomini) e fra le persone con molte difficoltà economiche (29% contro 18% di chi non ne ha). Il 34% degli intervistati riferisce di avere paura di cadere, ma questa quota quasi raddoppia fra chi ha già vissuto questo evento. La paura di cadere cresce con l’età (è riferita dal 53% degli ultra 85enni), è maggiore fra le donne (43%), fra chi ha molte difficoltà economiche (50%) o bassa istruzione (45%) e fra chi vive solo (42%). La caduta è anche associata al malessere psicologico: la prevalenza di persone con sintomi depressivi fra le persone che hanno subito una caduta negli ultimi 12 mesi è del 17% (contro 7% del campione totale)”.La casa “non è percepita dagli anziani come un luogo a rischio di cadute: solo il 29% la reputa un luogo in cui la probabilità di avere un infortunio è alta o molto alta. Questa consapevolezza cresce con l’età (41% fra gli ultra 85enni), è maggiore fra le donne (34% contro 22% fra gli uomini) e fra le persone con molte difficoltà economiche (46%) o una bassa istruzione (34%)”, si legge nel report.Il 62% degli ultra 65enni riferisce di adottare il tappetino come presidio anticaduta nell’uso della vasca da bagno o della doccia, mentre è minore il ricorso ai maniglioni (22%) o ai seggiolini (17%). Tuttavia, complessivamente, solo il 67% degli intervistati ricorre all’uso di almeno uno di questi presidi anticaduta in bagno, mentre il restante 33% non li utilizza. L’uso di questi presidi è più frequente al crescere dell’età (tra gli ultra 85enni raggiunge l’81%), tra le donne (71%), fra le persone con maggiori difficoltà economiche (75%) e fra chi ha un basso livello di istruzione (76%).”Ancora troppo bassa sembra l’attenzione degli operatori sanitari al problema delle cadute fra gli anziani: solo l’11% dichiara di aver ricevuto, nei 12 mesi precedenti l’intervista, il consiglio dal medico o da un operatore sanitario su come evitare le cadute – rimarca il report – L’analisi temporale delle cadute negli ultimi 12 mesi fra gli ultra 65enni, che nel biennio 2020-2021 aveva registrato una riduzione significativa seppur di piccola entità, torna ai livelli pre-pandemici negli anni successivi e nel 2024, la prevalenza delle cadute nei 12 mesi precedenti l’intervista è analoga a quella osservata nel 2016″.