ALI DI AMIANTO IN AERONAUTICA – TRIBUNALE DI PALERMO CONDANNA LA DIFESA PER MORTE DI UN ELICOTTERISTA – 900MILA EURO AI FAMILIARI

Una sentenza che segna una svolta per le vittime dell’amianto nelle Forze Armate.

21 novembre 2025 – È diventata definitiva la sentenza del Tribunale di Palermo che ha condannato il Ministero della Difesa per la morte di B.B., macchinista ed elicotterista dell’Aeronautica Militare, deceduto nel 2019 a causa di un carcinoma renale provocato dall’esposizione ad amianto durante gli anni di servizio.

Una decisione destinata a fare storia grazie all’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto e al suo Presidente, Ezio Bonanni: il giudice ha riconosciuto che l’esposizione prolungata del militare a fibre di amianto e ad altre sostanze tossiche – tra cui idrocarburi, solventi clorurati, campi elettromagnetici, radiazioni e uranio impoverito – è stata determinante nell’insorgenza della malattia e nella sua morte, avvenuta a soli 60 anni.

La storia di B.B.: una vita dedicata alla divisa Originario di Comiso (RG), B.B. si era arruolato a soli 19 anni, inseguendo il sogno del volo e il prestigio della divisa azzurra. Per quasi trent’anni ha servito l’Aeronautica Militarecon ruoli tecnici, operativi e di elicotterista. Una parte centrale della sua carriera si è svolta presso l’Aeroporto Militare di Trapani Birgi, una base strategica dove ha lavorato quotidianamente nella manutenzione dei motori, nelle attività tecniche e nelle operazioni di volo. È qui che la sua esposizione a sostanze pericolose è stata più intensa e costante, come confermato dalle perizie medico-legali.

Il suo sogno, però, si è spezzato per un cancro collegato alle condizioni ambientali in cui aveva lavorato. La sua esposizione era stata già riconosciuta dal Ministero come “dipendente da causa di servizio”.

La condanna Il Tribunale ha stabilito che la Difesa non ha adottato le misure necessarie per proteggere il personale, nonostante già dagli anni ’80 esistessero normative europee e standard di sicurezza specifici. Una carenza grave, che ha avuto conseguenze irreversibili. Alla moglie C.M. e ai due figli B.F. e B.A. è stato riconosciuto un risarcimento complessivo superiore ai 900.000 euro, cui seguirà una distinta liquidazione per i danni subiti direttamente dal militare.

Le motivazioni: mancata tutela e esposizione prolungata Il giudice ha accertato che l’esposizione del militare a sostanze fu diretta, continuativa e del tutto evitabile. Il Ministero, si legge in sentenza, non ha garantito gli standard di prevenzione e protezione previsti dalla legge, esponendo il personale a rischi gravissimi e omettendo i controlli e le misure che avrebbero potuto evitare la malattia.

Ezio Bonanni: – «Questa sentenza è una svolta: il Tribunale di Palermo ha riconosciuto che la morte di B.B. non è stata una fatalità, ma il risultato della mancata protezione del personale militare dall’amianto e da sostanze altamente cancerogene. È un principio fondamentale: chi serve lo Stato deve essere tutelato, non esposto a rischi mortali. Questa decisione apre la strada alla giustizia per tutte le altre vittime e conferma che non ci possono più essere silenzi o rinvii».

L’ONA continua ad assistere le famiglie delle vittime e i lavoratori esposti. Per consulenza legale e medica gratuita: www.osservatorioamianto.it – numero verde 800 034 294.

 

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