In Italia c’è una categoria sociale più perseguitata degli evasori milionari, più monitorata dei corruttori seriali: le famiglie normali che osano vivere in modo non omologato.
Basta una roulotte, un camino acceso e tre bambini che non passano otto ore al giorno davanti alla lavagnetta digitale — e scatta l’allarme democratico: “Oddio, non vivono come noi, intervenite!”. Assistenti sociali, tribunali minorili, psicologi di Stato: tutti pronti, più veloci che con le mafie negli appalti o i padri che spariscono con gli alimenti.
E così eccoci all’ennesimo processo alle scelte di vita: una famiglia che decide di vivere in campagna, nel bosco di Palmoli (Chieti), dormire insieme, lavarsi come facevano i nostri nonni, educare i figli a casa, vaccinarli o meno secondo coscienza, giocare nel bosco e crescere felici. Uno scandalo, ovviamente. La modernità non lo tollera.
Il reato è semplice: non obbedire al modello obbligatorio di “civiltà”
Perché se tuo figlio passa 7 ore al giorno davanti a TikTok, parla con Alexa più che con i genitori e non sa distinguere un albero da un lampione, allora sei un cittadino modello.
Ma se dormi tutti nella stessa stanza perché ti piace stare insieme? Barbaro. Se lavi i bambini in una tinozza accanto al fuoco? Terrorista igienico. Se studi in casa e poi passi gli esami statali come previsto dalla legge? Sospetto estremista educativo. E guai a citare milioni di europei non vaccinati — anche loro, per definizione, untori medievali.
Domanda semplice: ma dov’è il problema?
I bambini sono: sani, nutriti, seguiti da pediatri, educati socializzati con coetanei nelle vicinanze, sereni. Tradotto: la tragedia non c’è. E allora perché tutto questo zelo? Forse perché non sei figlio di miliardario che fa homeschooling “di lusso”, allora è educazione alternativa e moderna.Non sei testimone di Geova: allora nessuno osa toccarti. Non appartieni a una minoranza etnica tutelata: allora nessuno si azzarda.
Non sei ricchissimo e non hai avvocati da 500 euro l’ora: allora nessun assistente sociale bussa alla porta. Se invece sei una famiglia normale che sceglie la natura?Apriti cielo: sei un problema da risolvere, una minaccia per la società, un pericoloso sovversivo che osa concepire un’esistenza fuori dal supermercato sociale.
Amish americani? Moderni e coerenti.
Svedesi che tornano alla campagna senza luce e wi-fi? Pionieri ecologici. Italiani che fanno lo stesso? “Caso di grave pregiudizio minorile.” Ah già: cambia tutto quando il bosco è abruzzese invece che scandinavo. E soprattutto quando sei povero. Perché se sei ricco lo chiamano retreat eco-sostenibile.
Curioso: quando il potere incontra individui che hanno forza, soldi, protezioni, si ritrae, discute, media, capisce. Quando invece trova una famiglia fragile, isolata, senza lobby e senza titoli nobiliari? Allora diventa feroce. Si atteggia a paladino dei minori. Fa la voce grossa contro chi non può rispondere e sentenzia: sospensione della potestà genitoriale di Nathan e Catherine, l’allontanamento dei loro tre figli minori e la loro collocazione in un centro protetto alla presenza della madre, decisa dal tribunale per i minorenni.
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Famiglia nel bosco con i tre figli allontanati: la decisione dei giudici sul ricorso dei genitori Nathan e Catherine
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Il solito coraggio da leoni con gli agnelli, e silenzi da agnelli davanti ai leoni. Se questi bambini fossero cresciuti in periferia davanti alla Playstation e al McDonald’s, nessuno avrebbe mosso un dito. Se avessero passato infanzia e adolescenza fra traffico, smog, social network e bullismo scolastico, avremmo applaudito il progresso.
Ma hanno scelto il bosco, il silenzio, la famiglia, il fuoco acceso, l’acqua nella tinozza, lo studio fatto insieme. È questo che fa paura:
la libertà di non chiedere nulla allo Stato e di bastare a sé stessi. E questa libertà, oggi, è più sovversiva di mille manifestazioni.