L’abbigliamento è sostenibile se indossato almeno 100 volte

(Adnkronos) – Spopola sui social in queste ore l’hashtag “#100wears”, ovvero “indossare 100 volte”. È un vero e proprio atto di accusa al nostro modo di acquistare capi di abbigliamento che poi indosseremo poco e niente, e ci invita invece a fare shopping in modo più consapevole, a vantaggio delle nostre tasche e della sostenibilità ambientale. Il ragionamento logico di “#100wears” è ineccepibile: se ciò che si acquista sarà utilizzato almeno 100 volte, allora la spesa sarà ponderata. Già nel 2020 il rapporto “Global Fashion: Green is the new black” ha evidenziato quanto l’industria della moda sia poco sostenibile: solo in Europa produciamo 5,8 miliardi di tonnellate di prodotti tessili (11 kg a persona), per produrre una maglietta servono 2.700 litri d’acqua, per un paio di pantaloni possono fino a 7mila, e il tasso di riciclo è fermo all’1 %.

Related posts

Infanzia: Milano (Save the Children), ‘Polo ricerche è ponte tra lavoro sul campo e comunità scientifica’ Alla cerimonia di premiazione del Premio Save the Children per la ricerca: “Riconoscimento che valorizza conoscenze su infanzia e adolescenza”

Gli occhi ammalati delle donne, rischio cecità più alto del 54% Rizzo, ‘scarsi gli studi di genere, serve colmare gap’

Emofilia B, primo paziente curato in Italia con terapia genica Al Policlinico di Milano, ‘tappa storica per il trattamento della patologia’