Sanità: ostetriche, ‘20mila iscritte ad albo ma nei reparti ne servono il doppio’ Vaccari (Fnopo), “A Schillaci abbiamo chiesto maggiori investimenti su personale e formazione”

Roma, 23 gen. (Adnkronos Salute) – “In Italia le ostetriche iscritte all’albo sono 20.885, di queste molte non svolgono la professione, altre sono inattive, in pensione oppure hanno un impiego all’estero. Nei reparti non arriviamo a tali cifre, per questo da tempo chiediamo più ostetriche, almeno altre 20mila unità su tutto il territorio. Con il ministro della Salute Schillaci durante l’incontro di questa mattina, così come in quello tenutosi lo scorso 10 gennaio, abbiamo parlato della professione e della necessità di investire risorse su queste figure professionali e sulla loro formazione”. Così Silvia Vaccari, presidente della Fnopo, la Federazione nazionale Ordini professione di ostetricia, snocciola i numeri della professione e sottolinea l’importanza del ruolo dell’ostetrica alla luce di quanto accaduto nel reparto di ginecologia dell’ospedale Pertini di Roma. dove il 7 gennaio scorso un neonato è morto forse schiacciato dalla mamma che si sarebbe addormentata durante l’allattamento del piccolo. “Siamo poche, in numero insufficiente per garantire una presa in carico di qualità della donna – rimarca Vaccari -. Si parla tanto di Pnrrr ma in alcune zone d’Italia le ostetriche non ci sono, per scelte strategiche della politica, quindi sostituite da infermieri o assistenti sanitarie sebbene ciò non accada mai all’interno della sala parto”. Vaccari rivendica quindi il ruolo di “una figura importante al fianco di mamme che spesso hanno dei percorsi difficili, mi riferisco alle pazienti oncologiche in attesa di partorire il loro figlio – conclude la presidente di Fnopo -. Ma sia chiaro, l’ostetrica non può essere relegata solo nella sala parto”.

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