Sermoneta (LT) – L’antico borgo di Sermoneta è situato nella provincia di Latina. Uno dei più affascinanti d’Italia, con la sua storia, la sua posizione strategica, e come tutti i borghi medievali è perfetto per essere esplorato a piedi.
Ha una popolazione di circa 10000 abitanti, il centro storico è ben conservato e interessante sia dal punto di vista storico che architettonico.
La più tipica forma della città medievale è quella radiocentrica, con lo sviluppo edilizio ad avvolgimento attorno ad un castello o a un’abbazia, posto in posizione rilevata. Il Castello Caetani, tra le dimore storiche del Lazio, domina dall’alto il borgo medievale di Sermoneta ed è oggi luogo di numerosi incontri culturali.
È stato per moltissimi anni la residenza della famiglia Caetani, antica stirpe medievale italiana che, secondo una tradizione familiare, trae la sua origine dai consoli e duchi di Gaeta.
Dopo due secoli dall’arrivo della famiglia Caetani, nel castello si insedia la controversa famiglia Borgia. Alessandro Borgia, divenuto papa dopo la morte di papa Innocenzo III senza seguire le procedure canoniche stabilite, la sua elezione fu infatti il risultato di un intreccio di ambizioni personali e accordi politici,
L’unica opera che compiono di carattere non difensivo, è la distruzione della Chiesa che era lì, in terra è ancora visibile il perimetro di rocce, della quale non sappiamo nulla, sappiamo solo che fu distrutta per costruire la Casa del cardinale. Dopo questi cinque anni di dominio dei Borgia, tornano i Caetani, a causa dei ben noti accadimenti storici che li fecero allontanare dal regno. Viene quindi tolto loro il castello, il quale resterà di proprietà dei Caetani fino a circa i giorni nostri. L’ultima discendente fu Lelia Caetani, che morì circa una cinquantina di anni fa, intorno agli anni settanta, senza lasciare eredi, ma unendosi in matrimonio con un lord inglese, Hubert Howard, dei duchi di Norfolk, insieme al quale crearono la Fondazione Roffredo Caetani.
La visita al Castello poi è proseguita con la Casa del Cardinale, un insieme di sale e ambienti che comprende anche la Sala dei baroni e le Opere pinte e una serie di bellissimi affreschi; subito dopo ha avuto luogo la visita alle scuderie, l’attraversamento del passaggio segreto e il muraglione del camminamento di ronda.
Ogni castello ha una sua storia unica da raccontare, legata a eventi storici, personaggi famosi e leggende tramandate nel tempo. Visitare un castello medievale significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi.
Un altro luogo simbolo del territorio è il Giardino di Ninfa, il quale dista in auto circa una trentina di minuti dal Castello di Sermoneta, si trova tra i Comuni di Norma e Sermoneta, nel Comune di Cisterna di Latina.
L’Italia è ricca di parchi e di giardini straordinari che rappresentano un connubio perfetto tra arte e natura. Alcuni sono davvero notevoli e vale la pena ricordarli: il Parco Giardino Sigurtà (Veneto), Giardini di Castel Trauttmansdorff (Trentino-Alto Adige), Giardini di Villa d’Este (Lazio), Giardini Hanbury (Liguria), Giardini della Reggia di Venaria (Piemonte), Giardini La Mortella (Campania), Giardini di Villa Taranto (Piemonte).
Nel Lazio, oltre ai Giardini di Villa d’Este di Tivoli, merita sicuramente una visita il Giardino di Ninfa, luogo d’incanto che ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori, un’oasi romantica e suggestiva, dove la natura ha creato un’atmosfera unica. Un gioiello ambientale, botanico e storico. Un parco paesaggistico all’inglese riconosciuto come monumento naturale italiano; nonché un’area protetta e oasi del WWF.
Creato sulle rovine dell’antica città medievale di Ninfa, abbandonata nel XIV secolo, questo giardino deve la sua rinascita alla visione della famiglia Caetani che, a partire dagli anni venti del Novecento, ha trasformato questo luogo dimenticato in un paradiso botanico.
Le suggestioni che ci regala sono davvero molte. Data la quantità e la varietà delle fioriture, la primavera è certamente la stagione migliore per visitarlo, però anche negli altri periodi dell’anno il giardino offre al visitatore atmosfere ricche di fascino. In autunno, ad esempio, nel Giardino di Ninfa si può ammirare un foliage spettacolare. Il Giardino si estende su otto ettari di superficie. All’interno si possono ammirare 1300 specie di piante tra cui 19 varietà di magnolia decidua, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi. Non solo fiori e piante, nel giardino vivono centinaia di uccelli in cui è facile imbattersi durante la visita, che lo rendono un vero e proprio paradiso naturale e un luogo di incredibile bellezza.
Due sono i tipi di percorsi di visita, sempre guidati, uno di carattere storico e l’altro di carattere botanico.
C’è un team di guide esperte che, ai diversi orari, accompagnano i visitatori nel Giardino.
Durante la stagione estiva al Giardino si puòaccedere solo in orario serale.
Questa visita è stata guidata dalla dott.ssa in Archeologia originaria di Sezze, Claudia Macera, ed ha avuto una durata di circa un’ora.
Ninfa ha origini antiche, il nome deriva infatti da un ninfeo di epoca classica, ma è nel Medioevo che conosce la sua massima espansione, quando la palude investe la via Appia e la Pedemontana diventa l’unica strada sicura per raggiungere il sud dell’Italia rendendo obbligatorio transitare per Ninfa.
Iniziò la sua costruzione nel 1100, aveva una doppia cinta muraria, e grazie allo studio delle mura, gli studiosi sono riusciti a capire le varie fasi di costruzione e di ampliamento della città: prima il calcare, poi il tufo, infine il legante, ovvero la pozzolana. Quattro le Porte che furono aperte, che non corrispondono in realtà ai quattro punti cardinali, ma si trattava di porte che, posti in determinati punti, servivano a dare facile accesso ai paesi vicini.
Ninfa aveva una zona più ricca ed una zona piùpovera, all’interno della città dove sono state rinvenute le latrine c’era un elevato tenore di vita.
La cinta muraria è parzialmente conservata e all’interno sono racchiusi i principali edifici storici, tra cui la torre e le mura dell’antico castello, il municipio, i resti di cinque chiese, Santa Maria Maggiore, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e il convento e la Chiesa di San Giovanni, abitato dai frati minori francescani, con la sagrestia, dove al suo interno è possibile vedere la ricostruzione dell’antica città di Ninfa così com’era nel Medioevo; ed altri complessi diruti attorno a cui è stato impiantato il giardino.
La strada principale che tagliava la città, la Via Pontis, era delimitata da alti cipressi; le altre strade, Via del Castello, Via della Fontana, Via Sacra, Viale della Lavanda, con il suo colore e profumo caratteristico, aggiunge un tocco di bellezza e serenità al paesaggio, e il Viale della Gloria.
Molte le meraviglie da ammirare, le fontane, le polle d’acqua, i laghetti, e, in particolare, la caratteristica zona dei bambù giganti.
Ninfa ebbe la presenza di diverse famiglie nobili legate al potere, i Tuscolo, i Frangipane, i Conti di Segni, gli Annibaldi, infine, Benedetto Caetani, ovvero papa Bonifacio VIII, il quale, con uno stratagemma e con l’aiuto di suo nipote Pietro II, iniziò da privato ad acquistare le terre inerenti al territorio di Ninfa, in modo tale che dopo aver acquistato la maggiore quantità di ettari rispetto al proprietario, all’epoca si trattava della famiglia Colonna, lui poteva prenderne il potere ed è ciò che accadde. Nel 1297 Benedetto Caetani con un atto di vendita acquistò la città di Ninfa ed altri territori limitrofi, e Pietro II Caetani diventò ufficialmente proprietario di Ninfa, nell’anno 1298, perché l’atto di vendita durava un anno, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino.
L’ultima erede fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani, donna estremamente sensibile e molto dedita alla cura del giardino, all’interno del quale introdusse numerose magnolie, prunus e rose rampicanti, realizzando insieme alla madre il cosiddetto “rock garden”. Fu donna Lelia ad istituire la Fondazione Roffredo Caetani qualche anno prima della sua morte, al fine di tutelare la memoria del casato e di preservare il Giardino di Ninfa e il Castello di Sermoneta.
Il Giardino di Ninfa è stato fonte di ispirazione per numerosi artisti e scrittori, sia italiani che stranieri.
Tra gli italiani, Gabriele D’Annunzio, Giorgio Bassani, Tomasi di Lampedusa, Giuseppe Ungaretti, Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda, Alberto Moravia, Ignazio Silone, Pier Paolo Pasolini, Carlo Levi, Elsa Morante, Pietro Citati e Attilio Bertolucci. Tra gli autori stranieri, Tennessee Williams, Virginia Woolf, Truman Capote, Boris Pasternak e T.S. Eliot.
La visita al Giardino di Ninfa è consentita da marzo a novembre, secondo un calendario con obbligo di prenotazione. Nel sito Internet sono indicati i giorni di apertura al pubblico: www.giardinodininfa.eu
Sono consentite visite straordinarie su prenotazione, in qualsiasi periodo dell’anno, per gruppi di almeno quaranta persone.
Al di fuori delle mura del giardino troviamo, inoltre, il Parco Pantanello, un luogo dove un tempo sorgeva un’azienda agricola che èstato rinaturalizzato, un’altra perla da non perdere ed è visitabile da ottobre a marzo.
Camminare per le vie di un borgo medievale significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi. Lì ci sono tracce dei popoli, delle signorie cittadine, delle autonomie comunali, degli uomini, delle credenze e delle pratiche delle età trascorse. In un borgo noi percepiamo la continuità.
Anche Sermoneta come gli altri borghi medievali è custode di tradizioni, leggende e storie che si tramandano di generazione in generazione. Camminando tra le sue mura, si può entrare in contatto con queste storie e scoprire il fascino della cultura locale.