Unione Stampa Periodica Italiana USPI analizza il report quinquennale dell’International IDEA: in calo la libertà di stampa, Italia e USA tra le democrazie in affanno. Si salvano Cile e alcuni Paesi africani
Roma, 18 set. 2025 – L’International Institute for Democracy and Electoral Assistance (IDEA), organizzazione svedese e membro osservatore dell’ONU, ha pubblicato il suo studio quinquennale sulla democrazia e la libertà di stampa nel mondo. Considerando anche i cambiamenti globali e avendo una visione diacronica, il report è uno dei più completi e puntuali documenti dell’ambito.
È l’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI) a spiegare i dati dell’International IDEA: democrazia in crisi, libertà di stampa in calo anche in Italia e USA. Solo pochi segnali positivi da Cile e Africa.
Seguendo dei parametri ben precisi, lo studio chiarisce che le basi e il metro di giudizio si divide in quattro ambiti principali che riguardano la partecipazione popolare nelle elezioni, la legge e la giustizia, i diritti fondamentali e la rappresentazione democratica.
L’International IDEA continua ininterrottamente la sua attività dal 1975 e proprio per la sua azione storica riesce meglio a redigere l’andamento sulla qualità e diffusione della democrazia nel mondo.
A questo proposito, il report si apre con una nota negativa sottolineando come “recenti sviluppi hanno sollevato serie preoccupazioni riguardanti lo stato globale della democrazia, con baluardi tradizionali sfidati in diversi settori”.
Crisi democratica: trend in ascesa in tutto il mondo
“La democrazia si trova ad affrontare una tempesta perfetta di rinascita autocratica e incertezze acute, causate da cambiamenti sociali ed economici massicci”. Queste le parole di Kevin Casas-Zamora, segretario generale dell’International IDEA, che hanno aperto la conferenza di presentazione dello studio.
I casi più evidenti sono palesemente visibili in Afghanistan, Burkina Faso e Myanmar, Paesi coinvolti in guerre interne, instabilità politica, povertà. Caso icona di quest’anno è la Palestina, con centinaia di giornalisti uccisi e un blocco dei media internazionali nella Striscia di Gaza. Ma va a toccare Stati considerati economicamente e tecnicamente avanzati, come la Corea del Sud. Infatti, viene preso in considerazione il caso di accusa di diffamazione aperto dal governo per mettere a tacere la stampa.
In controtendenza, a sorpresa, il Cile che ha promulgato una nuova legge che tutela la libertà di espressione che ha garantito più sicurezze ai giornalisti e alle loro famiglie. Progressi si registrano anche in Africa, con il 24% dei Paesi che migliorano il loro stato di democrazia.
Focus Italia
Spostando il focus nella nostra area di mondo, si nota come in realtà l’Europa non performa bene. “Un Paese su tre in Europa ha registrato un calo della libertà di stampa dal 2019 al 2024”.
La libertà di stampa e di espressione ha infatti subito una flessione impattante su 43 Paesi analizzati, tra cui anche l’Italia. Il caso più eclatante citato è quello in cui “le agenzie di intelligence hanno utilizzato spyware contro attivisti per i diritti dei migranti e giornalisti”. Ma l’Italia rimane indietro anche per le tensioni tra governo e sistema giudiziario, specialmente per questioni che riguardano i divari sociali.
USA in declino
Non mancano commenti anche sugli Stati Uniti, Paese in cui la parola “libertà” è storicamente legata al suo nome. Eppure, gli ultimi sviluppi geopolitici ed economici “hanno contribuito al declino degli sforzi di democratizzazione globali. In meno di sei mesi, anche le istituzioni politiche interne degli Stati Uniti hanno perso gran parte del loro prestigio simbolico, diventando un punto di riferimento per l’accrescimento dei poteri esecutivi. Piuttosto che sostenere i movimenti pro-democrazia, gli Stati Uniti sembrano offrire maggiore incoraggiamento ai leader populisti”. Già dal 2021 infatti gli USA comparivano nella lista dell’IDEA delle “democrazie in declino o visibile deterioramento”.
Articolo di T.S.
photocover: immagine ripresa dal sito di International IDEA.