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LA SCOZIA DEI MONACI IRLANDESI VISTA DA ENZO FARINELLA

Mimma Cucinotta

Nell’intervista, Farinella docente nell’Università di Dublino, studioso di storia del monachesimo irlandese in Europa, racconta le sue impressioni sulla Scozia e quanto nei secoli il passaggio dei monaci d’Irlanda abbia influenzato questa terra. Tappe e prossimi incontri di Enzo Farinella a Glasgow – fondata da S. MUNGO amico di S. Columns,1500 anni fa -, Kilcreggan, Helensburg, Gartochan, Paisley

di Mimma Cucinotta

Quando si parla di Scozia la mente corre spesso e volentieri al Mostro di Loch Ness o ai suoi fiords…

Ad Enzo Farinella, professore nell’Università di Dublino, studioso di storia del monachesimo irlandese in Europa, giornalista corrispondente per Ansa e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 45 anni, abbiamo chiesto di raccontare le sue impressioni sulla Scozia e quanto nei secoli il passaggio dei monaci d’Irlanda abbia influenzato questa terra.

‘’La Scozia è un bacio di Dio sulla terra. Tutto il creato e’ per la sua bellezza il grande tempio dove Dio e l’uomo si incontrano per camminare insieme verso mete ultraterrene.

Isola di Iona delle Ebridi Interne, in Scozia. (Un’isola selvaggia, trasformata in poco tempo in un vero giardino dai monaci di Columba)

Il turista che la visita in un qualunque stagione dell’anno osserverà che il suo giuoco di luci è fenomenale. Guardando le sue colline ci si immerge in un’atmosfera surreale quasi. E i grandi uomini o coloro che hanno fatto grande la Scozia attraverso i secoli si sono resi conto in modo particolare di questo fenomeno. Tra questi vorrei citare un operatore di cultura straordinario, St. Columba, monaco irlandese, ritenuto il fondatore della nazione scozzese.

Professore Farinella, cosa puoi dirci del lavoro missionario di St. Columba e dei monaci irlandesi in Scozia?

‘’St. Columba o Colm Cille uno studioso, principe, diplomatico, monaco, Santo ed uomo eccezionale fu l’irlandese più importante del suo tempo (521-597), che portò cultura e valori, pace e cristianesimo nella Scozia allora pagana. Egli ha operato per la Scozia quanto S. Patrizio aveva fatto per l’Irlanda, scrisse un osservatore anonimo.

Columba ha fondato un centro di cristianesimo molto importante per allora nella piccola isola di Iona, sulla costa occidentale della Scozia, divenuto nel 1938 l’International Iona Community Peace Centre – Centro Internazionale di pace per le Comunita’ -, che Lord George Macleod of Fuinary ha voluto creare e oggi punto d’incontro tra politica e cristianita’, in memoria di un uomo che ha tanto lavorato per pace e giustizia’’.

Da storico, potresti asserire che St. Columba sia veramente esistito?

Recentemente, dopo oltre 65 anni di studi, professori dell’Universita’ di Glagow, hanno scoperto che un tale uomo è veramente esistito. Le loro analisi sono supportate da tecniche modernissime, il cosiddetto carbon di livello 14, in isotopo radioattivo utilizzato per scoprire l’età di un oggetto di materia organica.

Hai significativi particolari da narrarci sull’incontro di St. Columba con il mostro di Loch Ness ?

‘’Del mostro di Loch Ness, se ne parla da secoli.Ben pochi sanno pero’ che uno dei primi a parlarne fu proprio S. Columba, che visse nel VI secolo.

Secondo la storia o la leggenda Columba si trovava in uno dei tanti suoi viaggi missionari, nell’entroterra scozzese, alla foce di un fiume che riforniva di abbondante acqua fresca e pura un grande Loch o lago. Alcuni uomini, a lui ben noti, confabulavano tra loro. All’avvicinarsi, venne informato che un loro amico era stato attaccato selvaggemente da un un grosso mostro acquatico, “aquatilis bestia” lo definisce il cronista, mentre faceva un bagno tra la foce e il lago. L’amico era stato azzannato piu’ volte e sballottato sulle onde, finchè le sue forze vennero meno. Dopo aver ascoltato il fatto, Columba chiese al piu’ bravo tra loro di andare a nuoto dall’altra parte del lago e portargli una piccola imbarcazione attraccata vicino la riva. L’uomo acconsenti’, ma una volta in mezzo alle onde, la bestiaccia apparve di nuovo dalle profondita’ dell’acqua, soffiando e gemendo con grugniti terrificanti tanto che alti cavalloni d’acqua si formarono subito sulla superficie del lago che sbalzarono il poveraccio in aria. Frattanto il mostro, sicuro di accaparrarsi il suo secondo boccone preferito del giorno, si avvicino’ alla sua vittima, ruggendo selvaggiamente. Stava per azzannarlo quando Columba fece un passo avanti, alzo’ la mano in aria in segno di croce, comandando alla bestiaccia inebetita di ritirarsi nelle profondita’ delle acque, cosa che fece immediatamente.

Questo fatto e’ descritto nella “Vita di S. Columba”, avvenuto nel 685 circa, da un altro monaco, storico di fama, St. Adamnan, che conosciamo anche per le sue annotazioni sui vulcani dell’Etna o di Stromboli in uno dei suoi libri, intitolato De Locis Sanctis.

Dalla lettura dei tuoi libri di approfondimento sulla storia medievale dei monaci irlandesi, ho appreso con stupore che St. Adamnan, precorrendo di svariati secoli i tempi, presentò una proposta di legge di contrasto agli atti di violenza su donne e bambini. Puoi parlarcene ?

E’ corretto, Adamnan scrisse ed ebbe promulgata nel 677 una legge. la “Lex innocentium”, che proibiva ogni tipo di violenza, soprattutto il rapimento e l’uccisione di donne e bambini in zone e tempi di guerra, circa 13 secoli prima che le Nazioni Unite si pronunziassero su tale problema, cosa, ahime’, inascoltata ancora oggi.

Il tuo pensiero conclusivo sull’opera dei monaci irlandesi nel medioevo in giro per l’Europa?

Columba viene considerato come uno dei principali fondatori della nazione scozzese. Durante i suoi 34 anni di attività missionaria egli costellò la Scozia con chiese, monasteri, scuole, scriptoria, tutte istituzioni, impegnate nel reintrodurre il sapere classico a questa parte del mondo.

Tra i tanti altri monaci irlandesi che lo hanno coadiuvato o seguito nella sua missione e oltre St. Adamnan,

ci piace ricordare S. Mirin, Santo Protettore di Paisley, a cui è dedicata la Cattedrale della stessa città, santuario vivente del rispetto e devozione che i suoi concittadini hanno sempre nutrito verso il loro Santo, lungo i 1,500 anni sopravvissuti al suo lavoro.

Rievocando le fatiche di questi monaci irlandesi medievali, che hanno operato non solo in Scozia ed Inghilterra, ma in tutta l’Europa, incluso l’Italia, dove San Colombano è stato ed è ritenuto come uno dei più grandi europeisti del suo tempo, riflettendo sui loro successi e ispirandoci alle loro vite, dovremmo prenderli in considerazione come il punto di partenza del viaggio difficile che tutti dobbiamo intraprender per creare insieme una migliore Europa. Calandoci nelle profondità della storia Europea e confrontandoci con personalità quali quelle menzionate sopra, le cui vite e fatiche hanno contribuito notevolmente alla trasformazione della faccia dell’Europa medievale, potremmo dare un’”anima” alla nostra “Casa comune europea”.

Di tutto questo e dell’importanza del loro operato anche per l’Europa del nostro tempo, Enzo Farinella parlerà a Glasgow – fondata da S. MUNGO amico di S. Columns,1500 anni fa -, Kilcreggan, Helensburg, Gartochan, Paisley e altre cittadine scozzesi, durante questi giorni di canicola per la nostra Italia, freschi e piovosi per la bella Scozia.

Un suo libro sull’argomento verrà pubblicato nei prossimi mesi.

Per saperne di più su Enzo Farinella, si può consultare il sito:

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Enzo Farinella, nato a Gangi in prov. di Palermo, è docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa,giornalista corrispondente per ANSA e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 45 anni. Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino, in atto fondatore e direttore di Casa Italia, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino del’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.

Alcune pubblicazioni sull’Irlanda

Through Mountains and Valleys , l’ultimo volume presentato da Enzo Farinella il 16 maggio 2019 all’ Ambasciata d’Irlanda a Vienna, su espresso invito dell’Ambasciatore Tom Hanney, in occasione della cerimonia del 50° Anniversario dell’Associazione Austro-Irlandese.

Un’ombra sull’Europa – La tragedia dell’Irlanda del Nord – Roma 1990;

L’Irlanda: Terra di Magia – La cultura gaelica e l’Europa Unita – Catania, 1995;

Irish Italian LinksA long lasting friendship now at work in the EU; Italia-Irlanda: Un’amicizia secolare al lavoro nell’Unione Europea, Catania, 1997;

Casa Italia First Annual, Acireale-Roma, 2000;

San Cataldo, an Irish Monk?, Acireale-Roma 2002.

Twinnings between Ireland and Italy; Gemellaggi tra Italia e Irlanda – Acireale-Roma, 2004.

Cultural Links between Ireland and Sicily – Sicilia –Irlanda: Legamiculturali, – Palermo, 2005

Italia – Irlanda: Cultura e valori, – Alle radici dell’umanesimo personalistico europeo; Ireland andItaly: Culture and values – At the roots of the European personalistic humanism, Szombathely, 2009

Sulle Strade del Mondo – Monaci irlandesi in Europa e in Italia. – On the Pathways of the World – Irish Monks in Europe and Italy, Szombathely, 2015

Dall’Atlantico al Mediterraneo – Santi e Studiosi Irlandesi all’Origine della Storia Europea, Roma, 2015.

On the Summits of the Highest Love – Irish Monks in Europe and Switzerland, Auf den Gipfeln der HoechstenLiebe – Irische Moenche in Europa unf in der Schweiz, Grafiser, 2017.

E-Books:

Appstore Apple “New Life Book”: Dall’Atlantico al Mediterraneo, 2015.

At the Roots of the History of Europe: Amazon, 2017

 

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