Chiude in bellezza, FAST – la prima mostra in Europa dell’artista americano Marc Trujillo. Oggi, 27 febbraio- dalle 18 alle 21- il finissage. Un percorso immersivo composto da opere che rappresentano scene quotidiane e oggetti ritratti nei non luoghi per eccellenza: Fast food, corridoi degli aeroporti e dei grandi magazzini. Vassoi con il caffè 
nel bicchiere di plastica colorato, cibi confezionati in box di cartone da consumare in fretta, che l’occhio dell’artista riflette nella loro fissa oggettività, come in uno 
“still life” pubblicitario. Tutto è standardizzato e asettico, pronto per essere consumato in sicurezza, senza soffermarsi a pensare. Il consumatore infatti è assente, o per dirlo come Pirandello, è “Uno, nessuno, centomila”, oggetto di strategie di mercato, strumento di aziende globali il cui fine è il profitto economico. Nei tableau di Trujillo ogni luogo è fatto per l’uomo, eppure la sua anima è altrove : la felicità è un’illusione costruita a tavolino, cio’ che conta è lo stereotipo, l’omologazione, il consumo usa e getta che rende ogni individuo uguale a sè stesso in ogni angolo della Terra. Le opere iperrealiste di Trujillo con la loro distaccata, fissa essenzialità, criticano un segno distintivo del capitalismo moderno che mira a ricreare esperienze commerciali identiche in tutta la nazione, fino ad omologare l’estero rendendolo un’estensione di una periferia Americana.
La mostra è composta dalla serie Drive-Thru Paintings e dai lavori della serie Combo, nella quale
sono ritratti i vassoi con gli alimenti.
L’esposizione è accompagnata dai testi critici di Camilla Boemio e Helaine Glick.
Marc Trujillo è nato ad Albuquerque, nel New Mexico, nel 1966, e vive a Los Angeles da molti
anni, Trujillo insegna al Santa Monica College. Ha ricevuto il suo B.A. nel 1991 presso l’ Università
del Texas ad Austin e il suo M.F.A. nel 1994 dalla Yale University School of Art, dove ha ricevuto
il premio Ely Harwood Schless Memorial Fund e l’ Ellen Battell Stoeckel Trust Fellowship.
Nel 2001, Trujillo ha ricevuto il Louis Comfort Tiffany Foundation Award e nel 2008 ha ricevuto il
Rosenthal Family Foundation Award in Art dall’American Academy of Arts and Letters.
Trujillo ha avuto numerose ed importanti mostre sia sulla costa Atlantica che sulla costa del
Pacifico degli Stati Uniti; hanno scritto delle sue mostre numerose testare d’arte tra le quali:
Artforum, ARTnews, il Los Angeles Times e Artweek.
Camilla Boemio è una scrittrice d’arte, curatrice e teorica la cui pratica indaga l’estetica
contemporanea; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation. Disappearance as work in
Progress – Approaches to Ecological Romanticism , il padiglione delle Maldive alla
55.°Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico;
nel 2016 è stata curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione della Nigeria alla XV Mostra
Internazionale di Architettura, con il titolo Reporting from the Front. Nell’ agosto del 2018 è stata
invitata a prendere parte al progetto VVM alla Tate Exchange, una sezione che si occupa di arte,
società e politica alla Tate Modern di Liverpool.
Boemio fa parte della AICA (International Association of Arts Critics). Un suo saggio si trova nella
pubblicazione ROAR edita dalla Cambridge School of Art, che esplora come le strategie artistiche
ed estetiche affrontino i concetti di sostenibilità; e la sua recente pubblicazione As Brilliant As the
Sun edita da Vanilla Edizioni ricostruisce un viaggio artistico nelle pratiche artistiche della
California ed intorno la città di Roma creando un legame tra due luoghi d’arte accomunati da
analogie e contraddizioni.
La mostra è stata possibile grazie al supporto della Winfield Gallery, di Carmel by the Sea in
California.
