Home Redazione 8 marzo, survey nei pronto soccorso per valutare diagnosi dolore toracico nelle donne Il progetto è promosso dalla Simeu, la Società italiana di Medicina di emergenza urgenza

8 marzo, survey nei pronto soccorso per valutare diagnosi dolore toracico nelle donne Il progetto è promosso dalla Simeu, la Società italiana di Medicina di emergenza urgenza

Agenzia Adnkronos

Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) – L’ 8 marzo nei pronto soccorso d’Italia partirà una survey sperimentale con lo scopo “di valutare l’efficienza di una diagnosi differenziale del dolore toracico attraverso l’applicazione di uno strumento chiamato ‘Chest Pain Score'”. Il progetto è promosso dalla Simeu, la Società italiana di Medicina di emergenza urgenza, e la survey è aperta ai medici ed agli infermieri impegnati in pronto soccorso, presenta il primo step del programma ‘Salute al femminile nell’emergenza urgenza’. “Questa prima fase del programma si chiama ‘Diverse nel cuore’. Il prossimo 8 marzo nei pronto soccorso d’Italia, dalle ore 0.00 alle ore 24 si procederà – spiega la Simeu – ad una survey sperimentale per verificare l’efficienza di una diagnosi differenziale del dolore toracico attraverso l’applicazione del ‘Chest Pain Score’, una scala che permette di identificare il rischio di eventi cardiaci avversi nei pazienti che si presentino con dolore toracico e, per la sua rapidità d’uso, può essere adottato in pronto soccorso. Include l’elencazione di tutti i sintomi presenti da più di 5 minuti che si ritiene opportuno analizzare al fine di escludere un possibile attacco cardiaco, un infarto o un’angina in atto”.”Come altri studi di valutazione del dolore toracico, l’indice di affidabilità del ‘Chest Pain Score’ è stato definito stabilendo come risultato primario l’evento avverso cardiovascolare maggiore. Si applica a pazienti di età ≥18 anni con stabilità emodinamica e dolore toracico compatibile con sindrome coronarica acuta. Il paziente viene considerato a rischio qualora il punteggio sia maggiore o uguale a 4 – proseguono i medici d’emergenza – Il ‘Chest Pain Score’ sarà applicato dai medici in turno preventivamente addestrati. I criteri di inclusione/esclusione nell’indagine saranno valutati dal medico stesso del Pronto Soccorso che prenderà in carico il paziente. I dati saranno raccolti in una speciale scheda preventivamente pianificata, compilata in modo anonimo, in un data base protetto. Saranno considerati arruolabili nella survey tutti i pazienti di età >18 aa con stabilità parametrica (in assenza di gravidanza per la popolazione femminile) che accederanno consecutivamente al pronto soccorso nel giorno indice 8 marzo con il sintomo ‘dolore toracico’”. Obiettivo del progetto ‘Diverse nel cuore’ è valutare l’utilità clinica del calcolo del Chest Pain Score con una particolare attenzione alla popolazione femminile.Perché l’attenzione verso le donne? “La sindrome coronarica acuta (Acs) è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati, essendo responsabile per 7.4 milioni morti/anno – rispondono i medici della Simeu – C’è scarsa sensibilità su di un dato: le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità nelle donne, si stima che nel 2019 abbiano causato il 35% dei decessi totali. Nonostante questa mortalità si sia ridotta negli ultimi 30 anni, le donne dopo una sindrome coronarica acuta presentano ancora oggi una prognosi peggiore rispetto agli uomini. Molte le cause: la popolazione femminile, soprattutto nelle aree socio-economiche più svantaggiate, è più soggetta a discriminazioni anche nell’accesso alle cure, i sintomi sono diversi per tipologia e intensità da quelli degli uomini e corrono il rischio di essere sottovalutati o non riconosciuti. Altro elemento da evidenziare è, purtroppo, la mancanza di consapevolezza delle donne, la sottostima del rischio cardiovascolare che produce accessi tardivi o addirittura mancati accessi”.Il Gruppo di studio Simeu, Medicina di genere nelle patologie tempo dipendenti, è diretto da Elisa Pontoni da anni coinvolta nella ricerca sui temi chiave della sperimentazione: “Occorre ricordare che l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale di sanità è ‘il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute’, definita come ‘uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale’ e non semplicemente ‘assenza di malattie o infermità’ – afferma la dottoressa – rivolgere l’attenzione al femminile è un dovere oltre che un diritto. Le differenze biologiche e anche quelle socioculturali legate al genere possono fortemente influire sullo stato di salute della persona e su questo occorre lavorare”.Il progetto prende forma anche in funzione dei contatti tra Simeu e la Fondazione Onda, l’ Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che si propone come modello innovativo di attenzione della salute al femminile e la sua direttrice medico scientifica Nicoletta Orthmann il cui impegno ha certamente ispirato il gruppo di lavoro. Fanno parte del team Simeu, oltre a Elisa Pontoni e al presidente nazionale Fabio De Iaco anche Claudia Sara Cimmino, Pierangela Con, Anna Maria Ferrari, Catia Morellato, Daniela Pierluigi, Maria Pia Ruggieri.

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