Home Redazione Chirurghi, ‘i camici in fuga dal Ssn sono un problema di tutti’ Scatizzi (Acoi) sull’addio del collega che operò Fedez, ‘qualcuno sta scegliendo di mandare via tutti gli Zappa degli ospedali italiani’

Chirurghi, ‘i camici in fuga dal Ssn sono un problema di tutti’ Scatizzi (Acoi) sull’addio del collega che operò Fedez, ‘qualcuno sta scegliendo di mandare via tutti gli Zappa degli ospedali italiani’

Agenzia Adnkronos

Milano, 5 mar. (Adnkronos Salute) – “Che tra i migliori 250 ospedali al mondo ce ne siano 14 italiani è una buona notizia per la sanità italiana e per tutta la rete ospedaliera”. Ma se la classifica stilata dalla rivista ‘Newsweek’ induce a “a un leggero sorriso per l’Italia, non posso commentare positivamente quanto accaduto nei giorni scorsi con il collega e amico Marco Antonio Zappa che ha lasciato l’Uoc di Chirurgia generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano perché ‘stanco e deluso’ da un sistema dove il merito non è valorizzato, anzi viene spesso ‘punito'”. Lo dichiara Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), commentando l’addio al Servizio sanitario nazionale del chirurgo che lo scorso autunno operò Fedez. La fuga dei camici, ammonisce, è un “problema di tutti”.”Marco Antonio Zappa, oltre a essere un’eccellenza – testimonia Scatizzi in una nota – è un lavoratore esemplare e affezionato al Ssn. Le sue parole sono il sintomo di un malessere che serpeggia con sempre maggiore forza in ognuno di noi. Se a fronte di una richiesta delle istituzioni di abbattere le liste di attesa molte aziende sanitarie per contenere i costi riducono le attività delle sale operatorie o inviano i chirurghi nei pronto soccorso, vuol dire che qualcuno, nascondendosi dietro ragioni burocratiche, sta scegliendo di mandare via tutti i Marco Antonio Zappa che sono presenti nelle strutture ospedaliere italiane. I ‘camici in fuga’ sono una conseguenza” di questo, “non una scelta” dei singoli professionisti, precisa il presidente Acoi, rivolgendo “a Marco l’abbraccio di tutta l’associazione”.Sul ranking firmato Newsweek, per Scatizzi “non deve esserci trionfalismo, ma una sana presa di coscienza che all’interno delle strutture ci sono professionisti che rendono luoghi complessi centri di eccellenza e di vicinanza ai pazienti. E proprio per questo si deve continuare a investire negli ospedali, dal Sud al Nord, per avere una sanità pubblica degna di questo nome”. Non solo: “Per migliorare la classifica annuale di Newsweek – avverte il numero uno dell’Acoi – c’è solo una soluzione da mettere in campo: gli ospedali devono essere governati da un governo clinico, non burocratico. Devono essere guidati da chi conosce in profondità la struttura, il personale sanitario, i pazienti”.

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