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Roma. Note perdute. Il Liuto di Vendelino Tieffenbrucker del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Redazione

Sara’ presentato Il restauro del prezioso Liuto di Vendelino Tieffenbrucker del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, realizzato grazie ai finanziamenti  della Fondazione Paola Droghetti Onlus.

Roma Museo Nazionale degli Strumenti Musicali dal 16 marzo al 3 novembre 2024

Il restauro del liuto Tieffenbrucker del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, realizzato grazie al generoso finanziamento della Fondazione Paola Droghetti onlus e alla condivisione del progetto con il corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia, rappresenta un caso virtuoso di partecipazione tra soggetti privati e istituzioni dello Stato.  “Questo progetto di restauro fa parte dell’impegno costante della Fondazione nel supportare i giovani laureati nel settore del restauro e della conservazione artistica, fornendo loro l’opportunità di acquisire esperienza pratica e di entrare nel mondo del lavoro”. Dichiara Vincenzo Ruggieri, presidente della Fondazione Paola Droghetti onlus. Nel caso del liuto in questione, un prezioso esempio di strumento musicale storico, la Fondazione ha affidato il lavoro di restauro al giovane Riccardo Angeloni, primo laureato presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia che è l’unica sede in Italia a offrire il sesto percorso formativo professionalizzante dedicato agli strumenti musicali, strumenti e strumentazioni della scienza e della tecnica, previsto dalla riforma dell’insegnamento del restauro.
Come evidenzia il Professor Massimo Osanna Direttore Generale Musei e direttore avocante della Direzione Musei Statali della città di Roma: “ Il restauro del liuto Tieffenbrucker rappresenta un vero caso studio che candida il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali a divenire punto di riferimento per il confronto pluridisciplinare e internazionale: un luogo che per varietà ed estensione cronologica delle collezioni potrà offrire temi di studio e materiali per la messa a punto di linee guida operative e buone pratiche per la definizione di piani di manutenzione programmata o interventi complessi”. Questo progetto è particolarmente degno di merito perché all’intervento seguono l’immediata pubblicazione dei risultati e una mostra che espone al pubblico le diverse fasi e perchè si è scelto di rivolgersi a un oggetto fortemente segnato dalle vicende vissute.
“L’abilitazione al restauro degli strumenti musicali è oggi possibile grazie ad un percorso formativo molto recente. “Dal 2016 ad oggi”, afferma Massimiliano Guido, Presidente del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Università degli Studi di Pavia il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia “è l’unica sede in Italia a offrire il sesto percorso formativo professionalizzante dedicato agli strumenti musicali, strumenti e strumentazioni della scienza e della tecnica, previsto dalla riforma dell’insegnamento del restauro. Di conseguenza, siamo gli unici ad avere abilitato alla professione di restauratore dei beni culturali dei giovani che si siano formati non solo nella pratica della bottega, ma anche attraverso il serrato confronto metodologico proprio dell’insegnamento delle discipline teoriche, scientifiche e tecniche, alla base della concezione moderna e più avanzata della conservazione”.

La Direzione Musei Statali della Città di Roma e il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, hanno iniziato ad affrontare il delicato lavoro di riallestimento del Museo attraverso un’azione di miglioramento dell’attuale assetto del Museo, estesa ai diversi livelli, architettonico, museologico ed impiantistico. I lavori sono ancora in corso ma il museo è sempre aperto. Grazie alla presenza di cantieri trasparenti i visitatori hanno la possibilità assistere al restauro delle opere che saranno poi esposte, e di vedere all’opera le diverse professionalità. Il progetto generale è curato dalla direttrice del Museo Sonia Martone che afferma: la riorganizzazione museale procede di pari passo con una mirata campagna di schedatura e aggiornamento degli studi delle sezioni del museo, volta alla verifica dello stato di conservazione e alla definizione di un piano della manutenzione programmata delle opere esposte e di quelle conservate nei depositi. A distanza di un anno dalla prima ricognizione condotta, sono stati elaborati gli indirizzi per la pianificazione di interventi di restauro che affrontino sistematicamente le classi e le tipologie di strumenti.
Compito del museo è effettuare ricerche, collezionare, conservare, interpretare ed esporre, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze. Tutte queste istanze trovano piena espressione intorno al liuto Tieffenbrucker e alle sue storie.
Sono questi i presupposti con cui si inaugura il prossimo 16 marzo la mostra Note Perdute, dedicata al restauro di questo particolare strumento musicale del XVI secolo ridotto a “rudere”. Si tratta di un liuto con la cassa aperta e mancante del piano, perduto probabilmente in occasione della sua trasformazione in mandola, il cui autore è un illustre liutaio tedesco trapiantato in Italia, come si legge nella etichetta di carta incollata nella cassa, “In Padua Vendelinus Tieffenbrucker”.
Insieme al liuto saranno esposti chitarroni arciliuti tiorbe e strumenti modificati che consentiranno al visitatore di spaziare tra la molteplicità di strumenti a corde pizzicate che animavano il panorama musicale del Cinque e Seicento. Si tratta di uno strumento presente nei più varieganti ambienti del tempo legati al sacro, alla vita di corte o a quella civile e addirittura paesana. La pratica dello strumento, fu riservata nel Rinascimento a musicisti professionisti per poi diffondersi agli amatori appartenenti alle famiglie aristocratiche e agli strati più alti e culturalmente raffinati della società per poi estendersi anche agli ambienti meno colti.
In occasione della giornata inaugurale si potrà assistere all’intervento musicale di Pietro Prosser, autorità a livello internazionale dello studio di strumenti come il calichon e la mandora
In occasione della giornata inaugurale sarà presentato il volume:
Note perdute. Il restauro del Liuto di Vendelino Tieffenbrucker del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Studi e restauro a cura di Sonia Martone e Massimiliano Guido il numero 30 della collana INTERVENTI d’Arte sull’Arte dedicata alla cultura della conservazione d’arte a cura della Fondazione Paola Droghetti onlus, editore Gangemi international che raccoglie i contributi di esperti di fama internazionale e illustra le fasi del restauro.

Fondazione Paola Droghetti onlus:

info-@ fondazionepaoladroghetti.org

Museo Nazionale degli Strumenti Musicali:
dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it

https://www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it

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