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Periferia come circonferenza d’amore

Francesco Mazzarella

Immagine: Chiesa di Santo Spirito (Palermo)


Palermo, 04 novembre 2019
– Italo Calvino descrive due modi per non provare sofferenza all’interno delle nostre città: “Il primo risulta facile a molti. Assumere l’inferno, fino al punto di non riconoscerlo più. Il secondo esige attenzione ed apprendimento continui: cercare chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, dargli spazio.

È proprio dal voler dare spazio, luce al non inferno che ci circonda che nasce questa esperienza.

Sono un gruppo di cittadinanza attiva composto da insegnanti, architetti, operai, ingegneri, amministratori, commercianti, cittadini, che, nel quartiere Oreto-Stazione di Palermo, attorno ad un tavolo discutono, senza imporre il loro ruolo, sulle possibili soluzioni dei problemi del territorio, cercando di essere costruttivi, senza soffermarsi ad una semplice analisi o critica del contesto, ma, con la convinzione nel cuore, e la certezza nella mente che ogni individuo in tutte le sue dimensioni e capacità umane, non va mortificato, ma elevato.

Sin da subito le scuole presenti nel territorio hanno iniziato a partecipare alle iniziative, e addirittura alcuni insegnanti e alcuni dirigenti scolastici sono diventati membri attivi del libero gruppo di cittadinanza attiva.

Ci racconta Fabio Mercurio, uno dei promotori attivi di questo gruppo che «Grazie a questo connubio abbiamo avuto chiaro quanto sia importante l’azione associata ad un intervento di rinascita culturale attraverso l’impegno insieme alle scuole e delle parrocchie.

Abbiamo individuato un ambito territoriale di riferimento in cui si trova una parrocchia, una scuola elementare, un asilo, una scuola media, due scuole superiori, un ospedale, una caserma dei vigili del fuoco ed un cimitero, attraverso diversi momenti di incontro e confronto con le realtà associative territoriali , coinvolgendo anche l’amministrazione comunale e riuscendo a organizzare, proprio con il supporto dell’amministrazione locale un tavolo di lavoro aperto al quartiere, dove sono state presentare, raccontate e condivise le esperienze già presenti in altre realtà cittadine, siamo riusciti ad organizzare due momenti dal titolo “ giornata eco ludiche” in cui tanti cittadini, moltissimi giovani con scope e palette, sacchi e “casette” hanno ripulito strade e marciapiedi, riuscendo anche a sistemare alcune aree verdi piantando piante e fiori e creando della aiuole colorate.

Questo lavorare a stretto contatto, spalla a spalla, ci ha permesso di consolidare le relazioni tra di noi, facendoci divenire, insieme, attori attivi del cambiamento, ma ci ha anche aiutato a ridimensionare i facili, forse anche giusti, giudizi e tensioni con la pubblica amministrazione, recuperando il senso di appartenenza alla nostra città ed in particolare al nostro quartiere.

Da questo relazionarci, nasce la voglia, nel periodo natalizio, di realizzare due manifestazioni pubbliche all’interno dei locali della scuola media, attivando un laboratorio di recupero ed insieme ai ragazzi delle classi costruiamo un albero di Natale con bottiglie di plastica recuperata, che poi posizioniamo in una piazzetta davanti la parrocchia di San Tarcisio proprio nel quartiere Oreto-Stazione.

Il laboratorio svolto nei locali della scuola e con la partecipazione degli alunni riesce a diventare “virale”, anche grazie all’enorme entusiasmo nato nei ragazzi e coinvolge l’intero quartiere nel reperimento dei materiali di recupero, trasformando così il progetto da “scolastico” in “comunitario”.»

Il quartiere Oreto-Stazione è un territorio difficile in cui sono presenti una grandissima concentrazione di servizi importanti, come ad esempio l’ospedale Civico, il Policlinico, l’Ismett, ma si scontra con una carenza importante di servizi, che viene giornalmente vissuta da tutti coloro che dalla provincia, e non solo, si recano in questi luoghi…. Come se fosse scollegato o “esterno” allo splendore di Palermo, eppure al suo interno vi si trova la chiesa di Santo Spirito, costruita tra il 1173 ed il 1178, in cui nel 1282 ebbe inizio la rivolta contro il dominio angiolino, i famosi “Vespri Siciliani”. Ed è proprio per tutta questa ricchezza e dolore, continua a raccontare Fabio, «nasce la voglia di rinnovare i luoghi in cui viviamo con feste ed iniziative svolte in luoghi pubblici, come piazze, vicoli, strade, realizzando opere d’arti da installare nel territorio, così, oltre da rendere più gradevole il luogo, possano avviarsi dibattiti culturali ed iniziative concrete per la rinascita del territorio.»

Sembra che in questo quartiere di Palermo, Oreto-Stazione, sia nato un gruppo di persone, con nomi e cognomi, che insieme, mettendosi in gioco, “sporcandosi le mani”, vogliono riappropriarsi della cosa pubblica, cercando di uscire dell’anonimato alienante, che sembra proprio dei quartieri periferici.

 

 

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