Home Europa Quei cimeli di Hitler comprati all’Asta da un imprenditore libanese e donati agli ebrei

Quei cimeli di Hitler comprati all’Asta da un imprenditore libanese e donati agli ebrei

Sara Piccolella
“Li donerò agli ebrei. La memoria è l’unica arma che abbiamo contro gli orrori della Storia”.

“Vedo Hitler come la personificazione del male e credo che qualcuno che voglia fare propaganda antisemita o razzista potrebbe usare quegli oggetti.” A parlare è Mr Abdallah Chatila, un imprenditore libanese, che senza pensarci due volte ha deciso di acquistare i cimeli appartenuti ad Hitler messi in vendita il 20 novembre a Monaco dalla casa d’aste Herman Historica.

Per evitare che finissero in mani sbagliate in un primo momento Chatila aveva pensato di impossessarsene per poi distruggerli, ma poi ci ha ripensato: “Li donerò agli ebrei. La memoria è l’unica arma che abbiamo contro gli orrori della Storia”. Così ha donato gli oggetti all’ associazione no profit Keren ha-Yesod, “perchè sia un monito per le future generazioni”.

Dalla casa d’aste Mr. Chatila ha acquistato il cilindro del Furher, prodotto da JA Seidi nei primi anni 30, trovato nella

residenza di Prinzregentenplatz a Monaco, e un “Mein Kampf in edizione limitata del ’39, appartenuto a Goring, che include una storia del partito nazional socialista. E ancora, lettere e foto autografe, la scatola dei sigari e una macchina da scrivere di Hitler.

“Ho speso 600 mila € per dieci memorabilia su 12 e lo rifarei mille volte” – racconta- “ho solo il rimpianto di non essere riusciti a comprarli tutti.”

Abdallah Chatila, di religione cristiana, è nato a Beirut e dopo essere scappato con la famiglia dalla prima guerra civile in Libano nel 76 , ha vissuto in Italia per 10 anni, a Valenza, e si è poi trasferito in Francia e infine in Svizzera, dove vive. Laureato in gemmologia e appassionato di diamanti, è oggi uno dei 300 uomini più ricchi del Paese, con un fatturato di 250 milioni.

La sua iniziativa ha commosso il rabbino Menachem Margolin, presidente della associazione dei rabbini europei, che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello in extremis per impedire lo svolgimento dell’asta. “Il suo è stato un gesto nobile e commovente. Il nostro apprezzamento verso di lui – ha concluso – non conosce limiti”.

 

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